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Le code dei 100mila lombardi per i vaccini over 80

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“Lei è il numero 104mila in attesa di registrare la prenotazione, attenda online circa un’ora o perderà la priorità”. “Sono al quarto tentativo per prenotare il vaccino di mia madre, più di 100mila persone in coda”. “Dopo la registrazione non arriva il codice di verifica via sms, la piattaforma butta fuori”.

Per la Regione Lombardia il primo giorno di campagna vaccinale per gli over 80 è andato bene con solo “qualche rallentamento nella generazione da parte del gestore telefonico dell’sms necessario alla validazione del numero di cellulare inserito” ma le proteste degli utenti affollano i social.

Coda da rifare per il mancato sms

E la maggior parte riguarda proprio il mancato arrivo del codice di verifica del messaggino che costringe a rifare tutto daccapo, ritrovandosi con un torpedone interminabile di persone davanti. La Regione assicura “che ha già provveduto a contattare il gestore telefonico affinché la problematica venga risolta al più presto”.
Intanto si apre anche il caso dei vaccini agli anziani allettati sopra gli 80 anni.

“Al di là del numero importante di persone in coda – dice il consigliere regionale del Pd, Samuele Astuti – c’è da registrare la confusione per questa categoria particolarmente fragile. Secondo il portale devono rivolgersi ai medici di medicina generale che però ad alcuni di loro hanno fatto presente che non sono di loro competenza gli atti amministrativi. Questo aspetto non è stato chiarito abbastanza dalla Regione”.

Il caso degli over 80 allettati

“La Regione dice sul portale di adesione ai vaccini che gli allettati over 80 si devono rivolgere a noi? In realtà, è stato dato un annuncio molto generico ed è difficile rispondere alle richieste”, conferma all’AGI Guido Marinoni, presidente dell’Ordine dei medici di Bergamo, che parla di “confusione” in relazione all’indicazione sul portale della Regione Lombardia indirizzata a questi aspiranti al vaccino.
“La Regione ci ha chiesto di ‘aggiornare’ gli elenchi degli over 80 indicando quelli tra loro che proprio non sono trasportabili nei centri di vaccinazione ma non ci ha mandato un modulo che precisi come fare, è stato un annuncio generico – continua Marinoni -.  La disponibilità c’è ma bisogna che qualcuno ci spieghi come fare. Se uno ora mi chiedesse precisazioni io risponderei che non lo so. Non è solo una lacuna di comunicazione tra noi e la Regione  ma è qualcosa di più perché prima di lanciare la campagna occorreva darci uno strumento informatico di raccolta dei dati”.

Il medico evidenzia poi un altro cruccio. “Quando si tratterà di andare a domicilio bisognerà poi risolvere un altro problema perché bisogna fare la vaccinazione Pfizer o Moderna, i flaconi hanno dentro dieci dosi e una volta che sono bucati durano sei ore – aggiunge -.  Un tempo in cui non si riescono a fare dieci vaccinazioni a domicilio, è un problema a cui si sarebbe dovuto pensare un po’. Ci possono essere delle soluzioni, come frazionare i vaccini in siringhe, ma è un problema complesso che va risolto”.

Fonte: cronaca agi


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