In Italia, nel 2023, il 37,3% delle donne tra i 25 e i 54 anni ha lavorato con un contratto part-time, contro il 4,8% degli uomini con figli. Lo afferma una nota dell’Ufficio statistico dell’Unione europea, Eurostat. Si tratta di uno dei gap più ampi dell’Ue, dietro ad Austria, Paesi Bassi, Germania e Belgio. Il dato delle donne con figli con contratto part-time è inoltre superiore alla media europea, che si attesta al 31,8%. Tra gli adulti senza figli, il 25,7% delle donne ha avuto un contratto part-time contro l’8,1% degli uomini – entrambi i dati sono sopra la media Ue. In generale, la quota di dipendenti part-time tra i 20 e i 64 anni nell’Ue è stata del 17,1% nel 2023, in leggero aumento rispetto al 16,9% del 2022. Se si guarda agli ultimi 10 anni, la quota di lavoratori part-time ha registrato una tendenza lenta ma costante al ribasso dal 19,1% nel 2014 al 16,9% nel 2022, prima di aumentare nell’ultimo anno. La quota di lavoro part-time per gli uomini è rimasta stabile intorno all’8%, mentre per le donne la quota è diminuita di 3,9 punti percentuali dal 31,8% nel 2014 al 27,9% nel 2023. (AGI)