Sono passati dodici anni dal «3.11», il devastante terremoto (il più forte mai registrato in Giappone) che l’11 marzo 2011 colpì la regione del Tōhoku, nel nord del Paese, con una magnitudo di 9.1 e una durata di sei minuti, generando uno tsunami e dando luogo al disastro nucleare di Fukushima Dai-ichi. Morirono circa 20mila persone, e moltissime altre rimasero senza casa, tante sono sfollate ancora oggi. Brava gente che da allora cerca di rimettersi in piedi. Proprio pensando a loro è stato realizzato «To the future together!!», la Nishine Tanbo Art di quest’anno, che su una superficie di cinquemila metri quadri rappresenta la statua equestre di Date Masamune (1567-1636), fondatore e primo Signore di Sendai, capoluogo della prefettura di Miyagi e la più grande città vicina all’epicentro del terremoto, e la leggenda del pattinaggio di figura Yuzuru Hanyū, che a Sendai è nato e vive, è sopravvissuto al terremoto e da allora lotta per la ricostruzione.
È la bellissima arte tanbo (letteralmente “della risaia”), l’arte di disegnare le risaie. Originaria del villaggio di Inakadate, nella prefettura di Aomori, quattro ore a nord-ovest di qui, utilizza diverse varietà di riso per creare, sfruttando le differenti tonalità della pianta, immagini artistiche di grandi dimensioni, fruibili attraverso torri di osservazione, che illustrano temi del patrimonio culturale giapponese e richiamano ogni anno migliaia di visitatori. Nel 1993, nel tentativo di rilanciare l’economia del proprio villaggio, in declino a causa dell’invecchiamento della popolazione, gli abitanti di Inakadate ebbero quest’idea, valorizzando una tradizione risicola che durava da oltre duemila anni. Altri villaggi iniziarono a imitarli, creando ciascuno le proprie opere, e l’arte tanbo si diffuse presto in tutto il Giappone e in altri Paesi asiatici a tradizione risicola, come Cina, Corea del Sud e Taiwan. Ogni anno vengono realizzate nuove opere, e nel 2007, la rappresentazione de La grande onda di Kanagawa, celebre xilografia del pittore Hokusai, attirò a Inakadate oltre 240mila visitatori.
«Durante l’inverno decidiamo l’illustrazione su cui basarci, e lavoriamo al computer per metterla in prospettiva», racconta Onuma Yoshiharu, appassionato volontario che si occupa delle pubbliche relazioni a Nishine. «A marzo inizia la semina. Quest’anno il disegno originale è opera dell’illustratrice Simauma. Abbiamo iniziato a disegnare nelle risaie nel 2007, in un’altra località. Da dieci anni ci siamo spostati a Nishine, nella campagna di Kakuda, e da quattro la nostra tanbo art è dedicata a Yuzuru Hanyū, orgoglio e simbolo di speranza della nostra regione. Alla realizzazione dell’opera lavorano 12 persone. Acquistiamo nove varietà di riso (in Giappone ne esistono oltre 500, ndr) da un fornitore di Aomori, nelle quantità necessarie per il disegno: sei varietà di riso ornamentale (yukiasobi, che è bianco, beniasobi, rosso, akaneasobi, giallo, akahonami, verde/rosso, shihonami e shirahonami) e tre di riso antico (murasaki daikoku, viola, ki daikoku, giallo, e midori daikoku, verde). Il disegno raggiunge i colori più accesi e belli nel mese di agosto. Poi a ottobre c’è la raccolta del riso. L’anno scorso sono venute a trovarci 30mila persone da tutto il Giappone. Quest’anno, con la soppressione delle restrizioni Covid per gli stranieri, sono arrivati in tantissimi anche dalla Cina e dall’Australia, e supereremo senz’altro i visitatori del 2022».
Fonte: Corriere della Sera