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L’antipolitica produce il piu’ grande numero di micropartiti. Il vizio italiano di “essere utili a se stessi”

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Tutti sono contro i Partiti, antipolitici per eccellenza, ma ogn’uno si fà il partitino personale. E’ questa la strana situazione che viviamo nel nostro Paese. In vista delle amministrative è uno sbocciare di liste e listarelle che alla fine saranno comunque funzionali al sistema delle coalizioni tradizionali. Magari sperando di raccogliere quel pacchetto di voti utili per diventare “interessanti” agli uomini delle coalizioni principali, che sono composte dai tradizionali partiti. Partiti apparentemente combattuti soprattutto sul web, ma che ritornano in “bonus” nelle competizioni elettorali. Se la listarella fatta dall’ex antipolitico diventa determinante nel balottaggio allora mai dire mai ad un posto in giunta o qualche presidenza di commissione. Nei programmi di questi antipolitica che diventano politici trovi di tutto, dalla lotta di liberazione contro gli insetti che in estate rovinano le passeggiate, alla risoluzione dei problemi finanziari dell’ente attraverso la perizia sui conti bancari e cosi’ per continuare. Ricette quasi sempre impossibili da realizzare ma utili a creare “”specchietti per le allodole” utili a recuperare voti. Insomma l’antipolitica che si fa politica diventando protagonista del ” tutto di piu'”. Nel piu’ grande bluff Gattopardesco affinche’ cambi tutto per non cambiare nulla.


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