AGI – Con la sua azienda di traslochi internazionali a Londra, ha aiutato decine di calciatori di serie A nei trasferimenti da un Paese all’altro e ora è diventato anche procuratore di calcio (FA Intermediary) per una nota agenzia, per la quale trova giovani talenti. Quella di Samuele Mura, 33 anni, madre inglese e padre sardo, nato a Nottingham in Inghilterra e vissuto a Jerzu, paese dell’Ogliastra, è la storia di un doppio successo con un filo conduttore: la sua passione per il calcio.
Gli anni dell’infanzia e dell’adolescenza in Sardegna per Samuele sono fatti di mattinate a scuola e allenamenti di calcio nel pomeriggio nella squadra del paese. “A Jerzu è iniziata la mia avventura londinese”, racconta all’AGI, “quando dopo aver lasciato gli studi universitari e dopo qualche lavoretto saltuario, ho iniziato a collaborare dalla Sardegna con un’azienda inglese nel settore traslochi. Ho capito così che nel mercato c’era un gap sul servizio dei traslochi internazionali”.
Samuele si licenzia e con qualche spicciolo messo da parte fonda ‘Traslo’ e organizza i primi traslochi internazionali con alcuni clienti che dall’azienda inglese per cui aveva lavorato lo hanno seguito.
“Nel 2011 in Sardegna mi sono ritrovato praticamente senza fondi, ma avevo clienti che avevano visto come lavoravo e avevano bisogno di traslochi, così ho fondato la mia azienda”, ricorda Mura. “Inizialmente sono rimasto nell’isola. Gestivo tutto da Jerzu, ho trovato i primi collaboratori, ho messo alcuni mezzi sotto contratto e ho lavorato così per i primi due anni”.
“In Italia è stato difficile, non capivano che lavoro facessi” Samuele Mura
Poi nel 2013 i viaggi, prima a New York poi a Londra, fanno riflettere il giovane imprenditore: “Sentivo che l’azienda aveva bisogno di fare un salto. In Italia è stato difficile, non capivano che lavoro facessi. In banca facevano fatica a riconoscere la mia professione che di fatto non esisteva. Per questo dopo alcune peripezie a gennaio 2014 con la mia ragazza abbiamo caricato la mia vecchia auto e siamo partiti per Londra”.
L’impatto con la metropoli non è semplice: “Molte opportunità equivalgono ad altrettanta competitività”. Ma Samuele ha entusiasmo e voglia di farcela. E a volte come nel calcio, anche nel business la strategia è l’azzardo: “Ho regalato il 66% della mia società. Mi sono accorto che c’erano diverse cose da sistemare per migliorare e per riuscirci ho fatto un passo indietro e ho lavorato per l’azienda cui ho ceduto le quote della mia. Mi ha messo sotto contratto accettando la condizione che nel contempo avrei continuato a lavorare anche per ‘Traslo’ e che, una volta raggiunti i risultati prefissati, l’avrei potuta riacquisire”.
Un azzardo che, però, ripaga Samuele: “Ho avuto questo intuito, ma certo non lo consiglio, mi sono fidato di persone che non conoscevo e senza alcuna garanzia, ma mi è andata bene”. L’azienda, come previsto, cresce. Arrivano le prime assunzioni nel 2017 e nel 2020 in piena pandemia il giovane imprenditore anglo-sardo torna in possesso del 100% come da accordi. Ed è proprio nell’anno più difficile tra pandemia e Brexit che capisce che la sua azienda è solida.
“Abbiamo mantenuto i livelli di crescita in tutto il 2020”, spiega, “grazie al fatto che tutti coloro, che per via di lockdown e restrizioni hanno voluto dall’Inghilterra tornare al proprio Paese di origine, si sono rivolti alla mia azienda”. La doppietta del sogno per Samuele Mura si realizza quando, spinto dalla sua passione per il calcio, conosce alcune personalità influenti del settore. “Abbiamo organizzato i traslochi per molti calciatori di serie A, Benatìa, Maharez, Flamini, Macheda, Okaka, Silvestri e tanti altri”.
Samuele Mura da sempre sogna di unire alla passione per il calcio il business e con la sua azienda ci è riuscito solo in parte, fino a quando “la conoscenza di alcuni calciatori e di personalità dell’ambiente mi ha dato la possibilità di diventare FA Intermediary”.
“Così la mia seconda attivita’”, conclude l’imprenditore “è andare sui campi di calcio a visionare giocatori under 18 per scoprire nuovi talenti, facendo da ponte dall’Italia all’Inghilterra e viceversa”.
Source: agi