AGI – “Criticità irrisolte”, soprattutto sull’arrivo delle mascherine ‘ministeriali’ nelle scuole, per consentire il riavvio. È quello che hanno lamentato i presidi italiani, tramite l’Anp.
Per il presidente Antonello Giannelli è questo il primo scoglio da affrontare entro lunedì. Le scorte dureranno pochi giorni, hanno avvisato in mattinata i dirigenti: “Stando a quanto ci hanno detto il premier Conte e Arcuri la fornitura è destinata anche agli alunni. Ma questo è cambiato in corso d’opera, prima avevamo capito tutti che gli studenti le avrebbero portate da casa. Se includiamo tutti, gli 11 milioni di mascherine consegnate ogni giorno alle scuole sono insufficienti per alcuni istituti che contano mille o duemila iscritti. Non so se c’è stato un errore di calcolo, ma poco male, l’importante è che arrivino per sabato”.
Dai territori però rimangono i dubbi. Il presidente dei presidi laziali, Mario Rusconi ha considerato: “Ci è stato detto che verranno fornite di volta in volta. Speriamo che mantengano le promesse”. Se ciò non dovesse avvenire, comunque, “si partirà intanto con quelle portate da casa”. Dello stesso avviso il collega lombardo Matteo Loria: “Nella mia provincia, quella di Pavia – dice all’AGI – ne sono arrivate poco più di duemila, che bastano appena per due giorni se dobbiamo distribuirle anche agli studenti. Se invece sono riservate ai professori potremo andare avanti una decina di giorni. Intanto ho dovuto emanare una circolare chiedendo ai genitori di provvedere, in modo che i ragazzi arrivino a scuola già muniti di dispositivo di protezione”.
Le rassicurazioni sono arrivate in serata dal Commissario straordinario all’emergenza, Domenico Arcuri: “Nessuna scuola resterà senza mascherine. Tutti gli studenti, l’intero corpo docente e la totalità del personale non docente avranno ogni giorno una mascherina chirurgica gratuita. Agli istituti di ogni ordine e grado, spiega una nota, sono già arrivati 41 milioni di chirurgiche. Ed entro lunedì 14 ne arriveranno altri 77 milioni, una quantità sufficiente per due ulteriori settimane di lezioni”. La distribuzione continuerà su base settimanale o bisettimanale in funzione della dimensione della popolazione studentesca.
Proprio gli studenti però hanno indetto oggi una manifestazione in molte piazze italiane contro il governo e il ministero dell’Istruzione per la gestione della riapertura della scuola. A farsene portavoce l’Unione degli Studenti, collettivo di sinistra: l’appuntamento è per il il 25 settembre; mentre il 26 allievi e docenti precari manifesteranno insieme. A “qualche giorno dalla riapertura ancora troppo poco è stato fatto dal Governo per la riapertura della scuola: manca un piano sui trasporti, lavori all’edilizia” e il rischio è di peggiorare “la dispersione scolastica”, ha dichiarato Alessandro Personè, coordinatore nazionale del sindacato studentesco. “Il lavoro del ministero è ancora incerto e insufficiente – ha aggiunto -. Ad oggi gli investimenti fatti non risolvono il problema di organico mancante e di edilizia scolastica”. L’appello finale è a “scrivere insieme il futuro della scuola pubblica nel Paese”.
Vedi: L'allarme dei presidi: "Per il rientro a scuola accelerare sulle mascherine"
Fonte: cronaca agi