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La villa confiscata, nel Torinese, ad un narcotrafficante offrirà servizi alle persone disabili

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AGI  – La villa confiscata a San Giusto Canavese al narcotrafficante Nicola Assisi è stata consegnata stamattina alla cooperativa sociale ProGest, che organizzerà all’interno dell’immobile attività dedicate alle persone disabili, ma anche iniziative di cohousing sociale e un orto didattico aperto anche alla cittadinanza.

La cerimonia di affidamento si è svolta stamattina nel piccolo comune del Torinese, nel rispetto delle regole anti-Covid. All’evento, fra gli altri, hanno partecipato i rappresentanti delle istituzioni del territorio e, in collegamento streaming, la ministra dell’Interno Luciana Lamorgese.

“Un segnale credibile di presenza dello Stato” ha detto la ministra Lamorgese

“Questa è una giornata importante, perché riappropriarsi delle ricchezze illecitamente accumulate, significa dare un segnale credibile di presenza dello Stato sul territorio. Conosco le difficoltà incontrate nel liberare l’immobile – ha aggiunto la ministra, ricordando l’incendio doloso che nel 2018 ha danneggiato l’immobile – con episodi di natura intimidatoria volti a ostacolare la presenza dello Stato in un territorio complicato. Ora auspico che il progetto possa avere pieno successo”.

“Confisca di un bene rappresenta uno schiaffo alla violenza criminale”

A San Giusto Canavese è intervenuto anche il fondatore di Libera don Ciotti: “La confisca di un bene rappresenta uno schiaffo alla violenza criminale e ai loro patrimoni. L’uso sociale di un bene confiscato – ha aggiunto – è la migliore bonifica sociale e culturale, ma anche il risveglio delle coscienze e il rifiuto della rassegnazione e della paura. Un bene confiscato richiede di essere trasformato da bene esclusivo e bene inclusivo, da strumento di potere a veicolo di democrazia”.

Poi, riferendosi alla legge 109/96, che prevede l’uso sociale dei beni confiscati alle mafie, don Ciotti ha osservato come “per eliminare le corruzioni e le mafie ciascuno deve fare la propria parte, dobbiamo combattere l’indifferenza. Il 50 per cento dei beni mobili e immobili confiscati nel nostro Paese non sono purtroppo utilizzati. Segno che, nonostante in Italia sia stato fatto un lavoro straordinario, dopo 25 anni è richiesto uno scatto di impegno ulteriore. La legge può essere migliorata e potenziata”.

Per il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio “oggi ci stiamo facendo un vaccino altrettanto importante, questo è esempio concreto di legalità. Adesso – ha aggiunto il governatore – andiamo avanti con altre azioni concrete”. La sindaca della Città metropolitana Chiara Appendino ha invece ricordato i passi per arrivare alla firma, a partire dall’agosto 2019, quando la villa era stata assegnata all’ente dall’Agenzia nazionale per i beni confiscati.

Bruno Corda, direttore dell’Agenzia Nazionale per i beni confiscati alla criminalità organizzata, ha osservato che “restituire al territorio un bene frutto dell’attività criminale significa chiudere un cerchio”. Infine, il prefetto Claudio Palomba, che ha spiegato come “la consegna della villa di San Giusto è un segnale di fiducia verso lo Stato, che c’è e va avanti. Un segnale per i cittadini, oggi iniettiamo fiducia”.

Nicola Assisi, esponente di spicco della ‘ndrangheta e tra i più importanti narcotrafficante di cocaina al mondo, era stato arrestato dalla polizia federale brasiliana, a Praia Grande, nel luglio 2019, a conclusione di un’indagine condotta in cooperazione con i carabinieri di Torino, coordinati dalla locale Dda.

Source: agi


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