Il principio sul quale si basano le vaccinazioni è quello di indurre la produzione di difese immunitarie contro alcune malattie in modo che, qualora la persona si trovasse di fronte al microrganismo responsabile della malattia, sarebbe in grado di difendersi efficacemente.
Parlare di vaccinazioni in età pediatrica è uno degli argomenti più importanti sia per il pediatra che, soprattutto, per il bambino.
In Italia l’obbligo della vaccinazione antipoliomielitica è stabilita dalla legge del 4 febbraio 1966 numero 51.
Il vaccino anti-polio è un vaccino inattivato (ottenuto cioè con virus uccisi) che si somministra per via intramuscolare.
Può essere somministrato insieme ad altre vaccinazioni. Nel bambino il ciclo primario si effettua di solito con il vaccino cosiddetto esavalente (perché contiene 6 vaccini: Difterite-Tetano- Pertosse,Polio, Hib e Epatite B).
LA STORIA
La malattia è stata descritta per la prima volta da un medico britannico nel 1789.
Il virus venne isolato nel 1909, ma la malattia ha origini antiche, infatti la sua esistenza è documentata dai tempi dell’antico Egitto. Il primo vaccino contro la poliomielite fu sviluppato da Jonas Salk nel 1954 (vaccino polio intramuscolo) e nell’aprile 1955 fu reso disponibile in America.
Successivamente un altro scienziato Sabin produsse un vaccino formato da virus attenuati che si somministrava per bocca. La diffusione della polio ha raggiunto un picco negli Stati Uniti nel 1952 con oltre 21.000 casi registrati.
In Italia nel 1958 furono notificati oltre 8.000 casi
I due scienziati protagonisti della storia, Jonas Salk e Albert Sabin, avevano molte cose in comune.
Salk era nato a New York, figlio di un sarto ebreo, studente modello che grazie a una serie di borse di studio era giunto alla New York University Medical School.
Anche Satin veniva da una famiglia ebrea emigrata da un piccolo paese tra la Russia e la Polonia per stabilirsi nel New Jersey e anche lui andò a studiare alla New York University Medical School.
Entrambi si interessarono al virus della poliomielite. Salk producendo un vaccino con virus inattivati, quello che attualmente viene usato, mentre Sabin tentando la via del virus vivo attenuato.
A quei tempi di poliomielite avevano sofferto migliaia di persone tra cui il presidente degli Stati Uniti Roosvelt.
All’inizio fu preferito il vaccino con virus inattivati e nel 1955 il vaccino Salk fu somministrato a 1,8 milioni di bambini americani.
Sabin decise così di rivolgersi con una mossa che fece molto scalpore (si era in piena Guerra Fredda) al blocco sovietico garantendo con un prezzo molto basso la vaccinazione di più di 80 milioni di bambini).
Dopo alcuni anni l’inviata dell’OMS Dorothy Horstman fu inviata a verificare l’efficace della vaccinazione in Russia e tornò con un rapporto molto favorevole,per cui dal 1961 il vaccino Sabin fu accettato anche in patria e gradualmente divenne quello più usato sostituendo il Salk
Nel giugno del 2002 l’Organizzazzio Mondiale della Sanità ha certificato che la poliomielite è stata eradicata dall’Europa.
In Italia non si segnalano infezioni dal 1982; nel 1984 e nel 1988 erano stati registrati in Italia due casi di poliomielite in bambini provenienti dall’Iran e dall’India, non vaccinati.
L’ultimo caso in Europa risale al 1998 in Turchia. L’infezione in precedenza era già stata sconfitta nelle Americhe e nell’area del Pacifico Occidentale (Cina e Australia incluse).
Il numero dei paesi, in cui la poliomielite è presente, è passato da 20 nel 2000 a 10 nel 2002 a 6 nel 2005 (Afghanistan, Egitto, India, Niger, Nigeria, Pakistan).
La malattia è causata da tre tipi di virus intestinali e si trasmette da uomo a uomo attraverso feci e saliva.
Il virus della polio invade il sistema nervoso e distrugge le cellule nervose causando una paralisi.
Generalmente ha effetti più gravi sui muscoli delle gambe che su quelli delle braccia, le gambe, infatti, perdono il tono muscolare e diventano flaccide.
È una malattia altamente contagiosa ma nella maggior parte delle persone era asintomatica e solo nell’1-2% dei casi si manifestava con la paralisi.
La vaccinazione
Per la prevenzione della poliomielite ci sono due efficaci vaccini:
il vaccino Salk contenente il virus polio inattivato,ucciso e il vaccino Sabin in cui è presente il virus polio vivo, ma attenuato, in altre parole in grado di provocare una risposta di anticorpi ma non la malattia.
In seguito al Decreto Ministeriale 18 giugno 2002 il vaccino antipolio orale vivo attenuato (OPV) tipo Sabin viene definitivamente sostituito con quello iniettivo inattivato (IPV) tipo Salk per 2 motivi:
Con il vaccino vivo attenuato c’è la remota possibilità di contrarre la malattia (un caso ogni 700 mila vaccinati);
L’Italia come il resto dell’Europa è stata giudicata polio free.
L’attuale calendario vaccinale prevede quattro dosi con il seguente schema:
la prima dose al 3° mese di vita;
la seconda dose al 5° mese di vita;
la terza dose all’11° mese di vita;
la quarta dose a 5-6 anni di età.
Quindi il ciclo di vaccinazione di base inizia al terzo mese, per terzo mese di vita si intende il periodo che intercorre dal compimento del 61° giorno di vita fino al 90° giorno, ovvero dal compimento della 8° settimana fino alla 12° settimana.
La maggior parte dei soggetti oltre i 18 anni non necessita della vaccinazione antipolio in quanto vaccinati da bambini. Tuttavia alcuni adulti possono essere a maggior rischio per la malattia perché:
viaggiano in aree del mondo dove la polio è comune
per motivi professionali (laboratoristi, personale sanitario) possono venire in contatto con il virus della polio
Chi non deve essere vaccinato:
i bambini con malattie lievi (raffreddore) possono in genere essere vaccinati con sicurezza. Se invece hanno malattie moderate o gravi (compreso vomito e diarrea importanti) è opportuno attendere la guarigione prima di effettuare la vaccinazione.
Quante vite ha salvato questo vaccino !
Il 32° Presidente degli Stati Uniti Franklin Delano Roosevelt contrasse la poliomelite a 39 anni mentre era in vacanza a Campobello Island in Canada.
E ricorderò sempre una mia amica sulla sedia a rotelle perché aveva contratto la malattia a 4 anni che mi diceva sempre: ah se fossi nata solo qualche anno dopo !
Fonte @ ilpediatraonline.it/