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La strage dei fenicotteri rosa nel Lago del Sale in Turchia

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AGI – La vista di migliaia di fenicotteri rosa sulla chiara distesa d’acqua del lago del Sale all’inizio appare quasi come un miraggio, poi diventa uno dei ricordi più belli dei viaggiatori che hanno attraversano l’Anatolia tra aprile e agosto, quando entra a far parte del paesaggio per gli abitanti del luogo, da sempre affezionati all’arrivo di questi eleganti uccelli. Tuttavia quest’anno migliaia di nidi di fenicottero sono andati distrutti in riva al lago del Sale (Tuz Golu), dove almeno 5 mila pulcini sono morti e l’intera covata di una delle più grandi colonie dell’Eurasia è andata persa.

Da sempre un punto di ristoro per gli uccelli in volo tra Africa ed Europa e particolarmente importante per una colonia di circa 20 mila fenicotteri, nella cui memoria migratoria Tuz Golu è una tappa fissa da secoli, un luogo dove trovare le condizioni ideali per portare a termine il delicato periodo della deposizione delle uova, tra aprile e maggio, cui segue un mese di cova, prima della cura dei pulcini, che dopo due mesi sono pronti a spiccare il volo.

Tuz Golu proprio per la sua posizione è da sempre una sorta di area di servizio per gli uccelli, ma anche un paradiso per i birdwatcher, che quest’anno pero’ al posto della consueta esplosione di vita si sono trovati davanti a uno scenario di morte.

La carenza d’acqua, che nei siti di nidificazione era alta 40 cm lo scorso anno e quest’anno è completamente sparita, ha esposto uova e pulcini, poi morti di sete e fame nell’arsura, in pochi giorni, a un ritmo di 200-300 al giorno.

Siccità e cambiamenti climatici hanno avuto un ruolo in questa catastrofe, tuttavia l’abbassamento del livello dell’acqua è frutto anche dell’opera irresponsabile delle aziende agricole dell’area, che hanno incanalato l’acqua del lago deviandola verso i campi.

Alcune fattorie avevano lanciato l’allarme presso le amministrazioni locali, senza essere ascoltati. Tuz Golu si trova infatti tra la capitale Ankara e le città di Aksaray e Konya, un’area del Paese produttiva, agricola e semi-industriale.

Abbiamo perso un’intera annata di pulcini. Se tarderemo ancora a prendere provvedimenti la colonia sparirà del tutto in pochi anni. La situazione era stata denunciata alle autorità, ma purtroppo nulla è stato fatto”, dice ad Agi il fotografo naturalista Fahri Tunc, che con le sue foto ha documentato la tragedia.

“Ho girato il mondo per scattare foto, ma uno scenario del genere non lo avevo mai visto. Questi uccelli sono morti per negligenza e irresponsabilità, con la selezione naturale tutto questo non c’entra”.

Ora la magistratura ha aperto un’indagine, con le tubature abusive che sono state messe sotto sequestro, ma serve una strategia di protezione e conservazione concreta, considerando che negli ultimi 15 anni il livello del lago è sceso tra 70 e i 5 metri, a seconda dei punti.

“Siamo tutti responsabili di quanto accaduto, – ha aggiunto Tunc –  non solo gli agricoltori e lo Stato, ma tutte le persone, ora bisogna fare qualcosa di concreto per salvare questi animali e uno dei posti più belli della Turchia”.

 

Source: agi


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