Qualsiasi miscela di aceto di vino con mosto concentrato si potrà chiamare e vendere come “aceto balsamico”: ci prova la Slovenia, che nei giorni scorsi ha notificato all’Europa una legge con cui chiede che quella dicitura possa essere abbinata a qualsiasi aceto con mosto. Un autentico attacco al Made in Italy, oltre al rischio serio di andare ad alimentare il mercato del falso.
È quanto denunciano la Coldiretti e altre associazioni e organizzazioni di settore, che chiedono alla Commissione europea di rigettare la richiesta del Governo slavo dopo la decisione di ritardare di tre mesi l’istruttoria.
La norma presentata dalla Slovenia, infatti, è attualmente al vaglio degli organi competenti e la Commissione Europea si è presa tempo fino al prossimo 3 giugno per valutare la situazione, anche e soprattutto alla luce della discesa in campo del neo ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali Patuanelli.
“La tutela del patrimonio enogastronomico italiano è una priorità del Governo, pertanto, anche in questo caso, faremo tutto il possibile per difendere l’Aceto Balsamico di Modena contro questi indebiti attacchi“, aveva detto il ministro all’Ansa.
“L’iniziativa slovena rischia anche di andare a ingrossare il mercato internazionale del falso che fattura già oltre 100 miliardi di euro miliardi di euro utilizzando impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che, secondo un’analisi Coldiretti e Filiera Italia, si richiamano all’Italia per prodotti taroccati che non hanno nulla a che fare con la realtà nazionale. La manovra slovena sull’aceto balsamico rischia dunque di diventare un precedente pericoloso contro il quale occorre – sottolinea Coldiretti – attivarsi immediatamente a livello comunitario per garantire la difesa di uno dei prodotti simbolo del Made in Italy”.
Come la Slovenia, anche altri Paesi potrebbero avanzare simili iniziative, mettendo in discussione le norme attuali relative al Balsamico, che disciplinano il sistema di etichettatura e di informazione del consumatore. Nei prossimi mesi, quindi, gli Stati Membri saranno chiamati a prendere posizione sulle criticità segnalate dall’Italia e a esprimere una decisione.
fonte: greenme.it