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La Sicilia si mobilita contro i roghi

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Più di 30 flashmob in tutta la Sicilia con decine di associazioni coinvolte 

di Corrado Piluccio

“Non vogliamo l’ennesima estate di roghi, come purtroppo i primi incendi degli Iblei e di Vendicari fanno presagire” dicono gli organizzatori del Flash mob. A un mese esatto dall’incendio che ha bruciato parte dell’Oasi Naturalistica di Vendicari di cui avevamo analizzato i danni provocati (https://www.quotidianocontribuenti.com/new/ancora-fiamme-nel-val-di-noto/ ), il 7 maggio è avvenuta una mobilitazione con numeri importanti.

No fire flash mob – faciemu scrusciu for future  è  il nome che gli organizzatori hanno dato alla manifestazione, una protesta partita dai social che ha coinvolto migliaia di persone in tutta la Sicilia, “La problematica degli incendi dolosi in Sicilia è da decenni una piaga in crescita: le contromisure sono ben delineate, eppure evidentemente è necessario fare scrusciu per farle arrivare più in alto” si legge nella pagina Facebook dell’evento.

La manifestazione prevedeva un Dress Code specifico; ogni manifestante si è presentato vestito con lenzuola bianche e il volto sporco di cenere, le lenzuola per simboleggiare l’innocenza della terra e la cenere per simboleggiare la sua morte ripetuta.

“non si tratta solo di gesti, ma anche di proposte concrete” ci tengono a specificare gli organizzatori, di fatto hanno colto l’occasione per lanciare “una ventina di azioni che amministratori e istituzioni potrebbero mettere in campo per fermare questo scempio”.

“Non basta inasprire le pene, bisogna prima individuare i colpevoli a tutti i livelli e solo dopo punirli. Soprattutto, bisogna lavorare sulla prevenzione, evitare che gli incendi scoppino attraverso un adeguato controllo del territorio e il presidio attivo delle aree sensibili”, si legge in un comunicato diffuso dagli organizzatori dell’evento.

E proprio quest’anno che la prevenzione parte ancora più in ritardo rispetto agli altri anni, gli organizzatori si chiedono come potranno finire entro il 15 giugno i lavori di pulizia dei viali parafuoco se ancora non sono stati presentati i progetti per avere accesso ai fondi europei.

“Il quadro che emerge è davvero desolante: non ci sono segnali di cambiamento nonostante i 35.900 ettari di superficie totale andati in fumo la scorsa estate. E’ anche contro queste inadempienze e questi ritardi che i vari flash mob hanno protestato” si legge nel comunicato fatto uscire l’8 maggio.