Il partito Gay Lgbt+ entra per la prima volta nelle istituzioni con dei suoi rappresentanti. Tre consiglieri di minoranza sono stati eletti nel Comune di Morterone, in provincia di Lecco, e due a Valnegra, paese vicino a Bergamo.
“Siamo in attesa dei risultati dalle grandi città in cui abbiamo dei candidati ma sin da ora possiamo dire che quella di oggi è una giornata storica – dichiara all’AGI il portavoce nazionale Fabrizio Marrazzo -. Per la prima volta la nostra comunità entra nei consigli comunali dimostrando che anche nei Comuni più piccoli si possono superare certi pregiudizi. E’ iniziata una rivoluzione che ci porterà sempre più lontano”. A Morterone, il Comune con meno votanti d’Italia, il candidato sindaco Andrea Grassi ha raccolto 9 voti contro i 12 del rivale Dario Pesenti, mentre a Valnegra la lista del candidato Andrea Viscardi si è piazzata al secondo posto con 14 preferenze contro le 90 del vincitore e neosindaco Ezio Milesi e le 10 di una terza lista.
Molto combattuta la sfida nel Comune mignon. Dopo 35 anni Morterone ha un primo cittadino con un cognome diverso da Invenrizzi, quello dominante nel paese, e non residente. In controtendenza coi dati generali, l’affluenza è stata alta.
Sono andati a votare in 22 su 27 con diritto al voto (altri due residenti sono minorenni) e ha vinto l’avvocato lecchese Dario Pesenti, 52 anni, che ha sconfitto 12 voti a 9 (uno è stato ritenuto nullo) lo sfidante del Partito Gay Lgbt+, il 32enne imprenditore di Villa d’Adda, Andrea Grassi.
A riferire all’AGI l’esito delle elezioni è lo sconfitto che però annuncia ricorso al Tar “perché Pesenti ha depositato con mezz’ora di ritardo la sua candidatura in Municipio”.
La Commissione elettorale aveva comunque accolto la candidatura ma solo ora che il sindaco è stato eletto c’è spazio per il ricorso all’organo della giustizia amministrativa. Le elezioni sono state molto combattute, da tempo in paese non si registravano così alte percentuali di voto ed è stato smentito chi temeva l’astensionismo determinato dalla presenza di candidati ‘forestieri’.
Quasi tutti gli abitanti del Comune in provincia di Lecco, mille metri in altura sotto al monte Resegone, hanno voluto esprimere la loro preferenza.
Anche la composizione del consiglio comunale, sempre che il Tar non cancelli l’esito di oggi, costituirà una pagina inedita per Morterone. Per la prima volta, nessun residente o persona che ha una seconda casa a Morterone siederà nell’assemblea comunale che sarà composta da consiglieri per lo più lecchesi della lista ‘Morterone Insieme’ con la presenza di minoranza dei rappresentanti del Partito Gay Lgbt+.
“E’ andata comunque bene – afferma Grassi – intanto entriamo in un consiglio comunale, ed è la prima volta, seppure come minoranza”. “Il contatto diretto con le persone più che la campagna aggressiva dei nostri avversari ha pagato – dichiara il neosindaco all’AGI -. Il ricorso? Siamo tranquillissimi, ci è già stata data ragione una volta”.
Source: agi