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La partecipazione dei Medici di base alla campagna vaccinale anti-convid

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di redazione

Aumentano le preoccupazioni dei contribuenti e dei cittadini per la problematica sollevata dal presidente di Confedercontribuenti, Camerlo Finocchiaro Le tariffe da pagare ai medici per inoculare il vaccino sono costi che non hanno ragione di esistere. È un nuovo business, le grandi lobby sono sempre pronte ad approfittare, anche di fronte al dramma di una grave pandemia”.

Il protocollo d’intesa tra il Governo, le Regioni e le Province autonome e le Organizzazioni sindacali della Medicina Generale, sottoscritto in data 21 febbraio 2021, ha stabilito che i medici di medicina generale (MMG) partecipano alla campagna di vaccinazione anti convid-19. Disponendo, in particolare, che quest’ultimi, possono provvedere all’inoculazione a quella platea di soggetti individuati dal “Piano Strategico vaccinale”, tenendo presenti le modalità logistiche/organizzative per la conservazione e la somministrazione del vaccino.

Una prestazione, questa, aggiuntiva per i medici di base, che avranno l’obbligo di aggiornare l’anagrafe vaccinale. Inoltre, laddove non sussistono le sufficienti condizioni organizzative e logistiche presso gli studi di medicina generale, la prestazione medica potrà essere svolta anche nei locali dell’azienda sanitaria. I vaccini potranno essere somministrati a domicilio a soggetti che, per le condizioni cliniche (incapacità a deambulare, fragilità) o socio-abitative non sono in grado di recarsi nei punti vaccinali attivati.

La remunerazione per tali attività viene stabilità in: €. 6 presso lo studio per singola somministrazione più 4 per attività connesse, per un totale di €.10; €. 25 per persona a domicilio; se tale attività è svolta presso il Centro vaccinale €. 31,50, stessa cifra se il medico opera in un’Unità Mobile.

Così si alimenta un nuovo business – afferma il presidente Finocchiaro. Si tratta di costi che, invece, non dovrebbero esistere. Ancora una volta – continua Finocchiaro – le grandi lobby ne approfittano, anche di fronte al dramma che il Paese sta vivendo a causa della pandemia. Ci sono migliaia di lavoratori che aspettano di percepire la cassa integrazione fin dal mese di ottobre 2020 e operatori che nel loro settore sono in attesa di ristori mai arrivati. Siamo nuovamente di fronte all’ennesimo spreco di denaro, quando invece queste risorse potrebbero essere utilizzate per aiutare cittadini ed imprese”.

Intanto, molti medici di base fanno trapelare che non effettueranno le vaccinazioni presso il loro studio perché esso dovrà essere dotato di frigorifero per la conservazione del vaccino e delle previste dotazioni di sicurezza per l’attività vaccinale, oltre che di kit di emergenza che prevede attrezzature di base per la rianimazione cardio-polmonare (pallone di Ambu, cannule oro faringee, sfigmonometro, fonendoscopio, ecc.), nonché una buona dose di riserva di adrenalina. Dovranno inoltre aggiornarsi e preparare il personale assistente (non sempre infermieri professionali) alle procedure di emergenza. A microfoni spenti ci dicono “… solo un pazzo può farlo!

Confederecontribuenti ha rispetto per i medici di base e si pone al loro fianco per le giuste rivendicazioni. Essi hanno dato un notevole contributo per la lotta alla pandemia, ricordiamo che ne sono morti 262.

Ma non possiamo non sottolineare la preoccupazione del presidente Finocchiaro quando afferma “Siamo nuovamente di fronte all’ennesimo spreco di denaro, quando invece queste risorse potrebbero essere utilizzate per aiutare cittadini ed imprese”.

Risorse pubbliche che in questo momento andrebbero ripartite in maniera equa, per una doverosa giustizia sociale, che non può prevedere élite o trattamento di favore a vantaggio di qualcuno.