Draghi sottolinea: “La pandemia e il Pnrr richiedono nuove professionalità. Lo smart working ha cambiato il modo di lavorare. Bisogna investire in formazione. L’età media del pubblico impiego è di 51 anni. Nel 2001 era di 43 anni. Nel settore pubblico c’è molto da fare, perché se i servizi pubblici non funzionano, si crea una società più ingiusta. La pandemia ha rivelato la centralità del settore pubblico”.
Per Draghi “la pandemia e il piano di rilancio e resilienza richiedono nuove professionalità e nuove forme di lavoro. Nuove professionalità richiedono investimenti e nuove regole. Questo é quello che oggi stiamo cominciando”.
“Se la Pa funziona – dice Draghi – la società funziona, e se non funziona la società diventa più fragile e più ingiusta. Questo è sempre vero e con la pandemia è ancora più vero”.
Per la formazione della pubblica amministrazione “si spendono ben 48 euro, e lo dico ironicamente, e si spende un solo giorno per la formazione del personale pubblico”.
Draghi aggiunge: “L’età media del personale oggi è 50, quasi 51 anni, 20 anni fa era di 43 anni, dal punto di vista demografico, per ragioni che vengono da eventi lontani, c’e’ stato un progressivo indebolimento della struttura demografica della Pa”.
Draghi ringrazia i sindacati: “Nel corso delle consultazioni ho avuto modo di esprimervi quanto io tenga a questo confronto e questo dialogo. Oggi è la prima occasione formale, dopo la formazione del governo, di cui vi ringrazio molto”.
Brunetta: patto con la Pa per mettere le basi alla nuova Italia
“Con la firma di oggi vogliamo mettere le basi per la costruzione di una nuova Italia, partendo dalle intuizioni di Carlo Azeglio Ciampi per avviare un percorso che investa sulle parti sociali, sull’innovazione. E’ lo spirito di allora che bisogna recuperare e che ricordo personalmente per l’onore che ho avuto di poter dare il mio contributo come consigliere della Presidenza del Consiglio di allora”: lo afferma il Ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta alla cerimonia di firma del “Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale” con il premier Mario Draghi e i sindacati.
Landini: “Si apre una fase molto importante e significativa”
“Si apre una fase molto importante e significativa”: lo afferma il leader della Cgil Maurizio Landini alla cerimonia di firma del “Patto per l’innovazione del lavoro pubblico e la coesione sociale” con il Presidente Draghi, il Ministro per la Pubblica Amministrazione Renato Brunetta. “Benissimo – spiega – la notizia che il ministro ci anticipava, ossia che dopo questo Patto, parte già da venerdì un confronto che, nel merito coinvolge direttamente tutti i sindacati di categoria per entrare nel merito degli impegni qui indicati”.
Secondo Landini è molto significativo “investire sulla formazione, valorizzare la contrattazione. E’ una grande giornata: questo metodo di confronto per noi è importante perché non dovrà affrontare solo il tema del lavoro pubblico”.