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La nuova legge sul secondary ticketing funziona?

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Assomusica, l’Associazione di Organizzatori e Produttori Italiani di Spettacoli Musicali dal Vivo, si era espressa immediatamente sulle difficoltà che il biglietto nominale avrebbe creato una volta che la legge fosse entrata in vigore, oggi torna a parlare, sostanzialmente per comunicare che tutte le preoccupazioni riguardo i problemi che la pratica avrebbe causato, si sono regolarmente manifestati in occasione del concerto di Sting martedì 29 ottobre al Forum di Assago di Milano.

La norma sul biglietto nominale è entrata in vigore lo scorso 1 luglio, mossa inserita all’interno della Legge di Bilancio per combattere il problema, grave, del secondary ticketing o cosiddetto bagarinaggio online. In pratica l’emissione del biglietto, per eventi che superano le 5000 persone, avviene esclusivamente in allegato ad un documento di identità che poi dovrà essere presentato allo staff all’ingresso che dovrà controllare il suddetto documento di ogni spettatore.

“Si tratta di una norma che non risolverà il problema, ma danneggerà il settore e ricadrà sui consumatori” spiegava al Secolo XIX Vincenzo Spera, presidente di Assomusica, all’indomani dell’entrata in vigore della legge “per fare i controlli identificativi di ogni singolo spettatore, gli organizzatori dovranno aprire i cancelli molto tempo prima, impegnando più personale su più turni. Da qui l’aumento dei costi per gli spettatori che saranno costretti a code molto più ingenti, specie in occasione di grandi manifestazioni. Gli otto milioni di italiani che lo scorso anno hanno assistito a concerti di musica dal vivo potrebbero subire a breve un aumento medio dei biglietti di 8-10 euro e un raddoppio dei tempi di attesa ai cancelli d’ingresso”.

Cinque mesi dopo l’entrata in vigore della legge si può dire che effettivamente il problema del secondary ticketing è più o meno lì dove lo avevamo lasciato prima dell’estate, ancora oggi è possibile acquistare su appositi siti i biglietti per grossi eventi a prezzi decisamente maggiorati; nessun aumento sostanziale invece sul prezzo originale del biglietto dei concerti, che resta come sempre molto alto, facendo diventare gli eventi culturali sempre più attività da benestanti e, di fatto, isolando culturalmente una fetta di pubblico. Diversa la situazione invece per quanto riguarda le file che si creano ai cancelli e che, per esempio nel caso del concerto di Sting, hanno fatto slittare l’orario di inizio di circa un’ora.

“Ad un evento di tale portata come il concerto di Sting, – scrive in un comunicato ieri Spera – dove gli spettatori, trattandosi di un giorno feriale, sono arrivati direttamente dopo il lavoro perché in possesso di biglietto con posto numerato, si sono creati, com’era inevitabile, dei forti rallentamenti dovuti alla necessità di effettuare i controlli previsti per legge.

Dall’altra parte numerose persone sono dovute tornare a casa perché non in regola con le nuove norme” e conclude: “Ci auguriamo che il Parlamento, che ha già approvato un ordine del giorno sul tema, riveda la legge entro la fine dell’anno, come l’ex ministro Bonisoli si era impegnato a fare, e che, allo stesso tempo, tenga conto dei numerosi disagi e dei disservizi che si sono verificati in questa occasione. Il fenomeno del secondary ticketing, del resto, è ben lontano dall’essere risolto e le autorità deputate a sanzionare i siti responsabili del fenomeno del bagarinaggio online non hanno ancora preso provvedimenti adeguati”.

Vedi: La nuova legge sul secondary ticketing funziona?
Fonte: cultura agi


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