AGI – “Siamo consapevoli della gravità e della delicatezza della situazione generale in cui versa il Paese e non possiamo non prendere atto delle parole del Presidente del Consiglio e del Ministro Franceschini con riferimento alle recenti decisioni del Governo”. Lo affermano Francesco Giambrone e Fulvio Macciardi, rispettivamente presidente e vicepresidente dell’Associazione Nazionale Fondazioni Lirico Sinfoniche (Anfols) la cui assemblea si è riunita in via d’urgenza per valutare le conseguenze del Dpcm che ha disposto la sospensione degli spettacoli.
“Compatibilmente con la gravità della situazione nella quale ci troviamo e con l’evoluzione del quadro epidemiologico – proseguono Giambrone e Macciardi – sollecitiamo, laddove possibile, di ripensare la decisione di chiudere i teatri e in ogni caso confidiamo nella volontà manifestata dal Governo di ridurre al minimo questa fase di dolorosa chiusura. Abbiamo dimostrato in questi mesi che i teatri sono luoghi che possono essere messi in sicurezza in maniera da garantire la salute del pubblico e dei dipendenti. Anche se ci rendiamo conto che in questo drammatico momento la prima priorità è la salute pubblica”.
L’Anfols ha deciso di darsi l’orizzonte temporale stabilito dal Dpcm e di valutare cosa fare fino al 24 novembre. “Abbiamo condiviso l’esigenza di rispondere alla paradossale situazione in cui ci troveremo da oggi e fino al 24 novembre di non poter accogliere il pubblico nei nostri teatri – dichiarano ancora il presidente ed il vicepresidente – utilizzeremo tutti gli strumenti a nostra disposizione con l’obiettivo di scongiurare il blocco totale di tutte le attività e, soprattutto, di tenere vivo il rapporto con il pubblico e tutelare l’occupazione e il lavoro di centinaia di artisti e tecnici che operano nei nostri teatri”.
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Fonte: cultura agi