Il ministro Giorgetti ripete il suo mantra: “Sarà una manovra seria, responsabile e prudente” . La parte relativa sul cuneo dovrebbe costare circa 10 miliardi, potrebbe occupare oltre un terzo dell’ammontare finale
AGI – Meno di due settimane e la legge di bilancio approderà in Consiglio dei ministri, fonti qualificate parlano di una possibile seduta a Palazzo Chigi il 16 ottobre, alla vigilia della riunione dell’Ecofin chiamata a discutere del rinnovo del Patto di stabilità, pena il ritorno dal 1 gennaio 2024 dei parametri in vigore fino a prima della pandemia di Covid.
La Nadef ha fissato i punti chiave della prossima manovra: conferma per il 2024 del taglio del cuneo fiscale per i redditi medio bassi, sostegno alla natalità tra cui assistenza domestica alle neo mamme nei primi mesi di vita dei neonati, risorse per l’avvio del rinnovo dei contratti pubblici, un ciclo di vendita di alcune asset tra le partecipate.
Il quadro macro economico è complesso, tra guerra in Ucraina e politica monetaria aggressiva delle banche centrali per placare l’inflazione. La legge di bilancio nasce con risorse limitate a disposizione, che il governo intende calibrare su pochi provvedimenti. Mentre le opposizioni chiedono di concentrare le risorse più sul versante della sanità, tra rinnovi contrattuali e infrastrutture.
Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ripete il suo mantra: “Sarà una manovra seria, responsabile e prudente“. Poi conferma: “Abbiamo scelto di confermare lo sconto del cuneo fiscale. Crediamo che vista l’inflazione sia una priorità aiutare i redditi medio bassi”. La manovra sul cuneo dovrebbe costare circa 10 miliardi, potrebbe occupare oltre un terzo dell’ammontare finale.
“Vorrei già nella legge di bilancio inserire una prima applicazione della riforma fiscale”, aggiunge la premier Giorgia Meloni. Di pari passo con la legge di bilancio corre l’avvio dei decreti attuativi della delega fiscale, con la riduzione da quattro a tre scaglioni Irpef. Giorgetti dice di non avere “preoccupazioni” sulla manovra “nella misura in cui la politica italiana, in particolare la maggioranza, capisce il momento e sostiene il governo. L’opposizione fa il suo lavoro ma è fondamentale che le forze che sostengono il governo convintamente appoggino il nostro posizionamento, sono molto fiducioso”. Poi avverte: “Con questi tassi di natalità del Paese il sistema pensionistico non regge”.
I singoli ministri, però, avanzano le loro richiese. “Cifre è prematuro farle perché la legge di bilancio è in costruzione, la Nadef sottolinea una disponibilità di risorse per avviare i rinnovi contrattuali nella pubblica amministrazione”, commenta il titolare della Pa detto Paolo Zangrillo. Mentre il vice premier Matteo Salvini aggiunge: “Il tetto massimo sono 12 miliardi. Il mio obiettivo è che in questa manovra ci sia non solo lo stanziamento per avvio lavori veri, non finti”.
Confindustria mostra alcune perplessità sulle privatizzazioni per recuperare le risorse. Per Carlo Bonomi: “Se il governo ha annunciato che lo fa, lo farà, ma non è la strada corretta. Se vogliamo avere le risorse per fare gli investimenti, dobbiamo riqualificare la spesa pubblica che ogni anno ammonta a più di 1.100 miliardi”.
Bonomi sottolinea: “Questo Paese non affronta il tema della spending review”. “Bisogna scegliere bene come utilizzare le risorse che ci sono. Già nella manovra precedente il governo ha scelto di tagliare la sanità non mettendola al passo con l’inflazione. Ci sono troppi milioni di persone che rinunciano a curarsi perché non se lo possono permettere”, incalza la segretaria Pd Elly Schlein.
Mentre il leader M5s Giuseppe Conte sostiene che il governo di Giorgia Meloni “non ha portato un’idea, solo tagli”. Critiche anche dalla Cgil. “La conferma del cuneo fiscale già c’era, non aumenta nulla. Soprattutto continua a essere temporaneo, non è strutturale per ogni anno. La legge delega sul fisco è l’esatto contrario di quello di cui abbiamo bisogno”.
Fonte: https://www.agi.it/