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La Germania dopo il voto ha un vincitore, ma non ancora un cancelliere

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A pochi giorni dal voto la forma che prenderà il prossimo governo tedesco è ancora tutta da indovinare. L’uscita di scena di Angela Merkel è davvero la fine di un’era per la Germania. I leader politici dell’immediato futuro sono in gran parte neofiti, con l’unica eccezione di Scholz, e una coalizione a tre formata solo dopo estenuanti trattative è lo scenario più probabile

di Antonino Gulisano

I risultati delle elezioni in Germania, svoltesi il 26 settembre scorso, indicano una situazione di stallo tra le due principali forze politiche, pur avendo la SPD il 25,7% dei consensi rispetto al CDU fermo al 24,1%. E di conseguenza per la formazione del nuovo governo ci vorranno mesi e per qualcuno non arriverà prima di Natale.

Con le elezioni federali finisce in Germania l’era di Angela Merkel e viene sancita la corsa alla cancelleria dei socialdemocratici dell’SdP, guidati dal vicecancelliere e ministro delle Finanze Olaf Scholz. Le due forze maggiori sono seguite dai Verdi al 14,8%, dai Liberali dell’Fdp all’11,5%, mentre l’ultradestra è andata peggio del previsto, con il 10,3%.

L’esito delle elezioni federali lascia il Paese in bilico per la formazione del prossimo governo di coalizione. Scholz ha dichiarato, subito dopo il risultato elettorale, che punterà a formare il governo prima di Natale, dunque prima del 2022 ma lunga sarà la ricerca della coalizione di governo, soprattutto se sarà a tre partiti.

In Germania il capo del governo, il cancelliere, è eletto dal Parlamento che si forma attraverso le elezioni. Un processo lungo che può richiedere anche mesi. Come avvenuto già in precedenza, infatti il governo attualmente in carica, di “grande coalizione” tra CDU e SPD fu varato dopo sei mesi dalle elezioni. I principali contendenti per la carica di cancelliere, Olaf Scholz della SPD e Armin Laschet della CDU-CSU, dovranno ora impegnarsi in negoziati con altri partiti nel tentativo di formare una coalizione. Dal risultato delle urne il favorito è Olaf Scholz anche se non si possono escludere formule diverse, incluso un ritorno alla Grosse Koalition ma l’ago della bilancia diventano i Verdi e, soprattutto, i Liberali.

Qualunque sia il risultato, gli esperti si aspettano che il processo di negoziazione richieda del tempo.

Dopo questa tornata elettorale, nella Germania federale i tedeschi si sono svegliati con un vincitore, il socialdemocratico Olaf Scholz, ma non hanno ancora un cancelliere. E vivono da oggi una nuova repubblica, che vedrà il potere fondato sull’accordo fra i partiti: non quelli grandi, stavolta il gioco è in mano ai giovani leader di Verdi e liberali, che inizieranno ad accordarsi innanzitutto fra loro.

Questi colloqui di coalizione, che sono iniziati, stanno diventando estremamente complicati. Il rischio rimane quello di finire nuovamente con una grande coalizione che nessuno vuole, o si potrebbe addirittura arrivare a nuove elezioni, se tutto fallisse, il che è inimmaginabile in Germania, ma non si può escludere completamente.

Una volta ottenuta l’approvazione del Parlamento, il futuro cancelliere riceve la nomina formale del presidente e torna al Bundestag per il giuramento.

Chi è Olaf Scholz, il possibile nuovo cancelliere tedesco?

Nato nel 1958 a Osnabrück, in Bassa Sassonia, ma cresciuto nel distretto Rahlstedt di Amburgo, Olaf Scholz ha studiato legge specializzandosi in diritto del lavoro. Di professione avvocato, nei tribunali si è visto poco perché gran parte della sua vita è stata dedicata alla politica.

A soli 17 anni, nel 1975, entra nel partito socialdemocratico (SPD) dove si mette subito in mostra come vicepresidente dell’unione internazionale della gioventù socialista. Scholz viene eletto per la prima volta deputato al Bundestag nel 1998.

Grazie soprattutto alle sue qualità di mediatore, tra il 2000 e il 2004 ricopre la carica di presidente della SPD, il partito socialdemocratico. Successivamente, dal 2007 al 2009, ricopre l’incarico di ministro del Lavoro nel primo governo Merkel. È stato membro del Bundestag fino al 2011, quando venne eletto sindaco di Amburgo, carica che ricoprirà per due volte, fino al 2018.

Nel 2018 diventa ministro delle Finanze del quarto governo Merkel. Nell’agosto del 2020 infine diviene il candidato ufficiale del partito socialdemocratico alle elezioni federali. Olaf Scholz è sposato con la collega politica dell’SPD, Britta Ernst.

Nella legislatura uscente, Scholz ha gestito la crisi pandemica con pacchetti di risorse più che generosi, che hanno evitato l’ondata di fallimenti tanto temuta in Germania. E si è speso per una forte solidarietà in Europa, sostenendo la strada del Recovery Fund e della mutualizzazione del debito: il tema che dà ancora l’orticaria ai conservatori.

L’uscita di scena della Merkel e gli errori dei Verdi in campagna elettorale hanno portato consensi inattesi al vicecancelliere, percepito improvvisamente con altri occhi dagli elettori.

L’Europa trattiene il fiato?

Non è difficile immaginare l’apprensione con cui gli alleati europei attendono l’esito della formazione del Governo tedesco. Con l’uscita di scena di Angela Merkel l’Europa perde una leader che ha saputo indirizzare l’intero continente durante anni difficili. E se è vero che tutte le probabili alleanze post-voto produrranno coalizioni convintamente europeiste, non è detto però che i negoziati necessari ad approvarle non costringano a dei compromessi, e quindi ad impulsi meno chiari e forti per Bruxelles. Ecco dunque che l’Unione si interroga su quale sarà l’eredità della cancelliera uscente e se la Germania sarà ancora paladina di quel Patto di Stabilità oggi sotto i riflettori e al centro di un braccio di ferro tra i paesi membri dell’Unione. In prospettiva europea, le elezioni tedesche e il possibile governo tricolore non sono che l’inizio di una serie di ‘curve pericolose’: ad esse seguiranno infatti quelle francesi, la prossima primavera, in cui il presidente Emmanuel Macron si troverà faccia a faccia contro l’estrema destra populista di Marine Le Pen o con il competitor Zemmour, che cresce nei consensi?

A pochi giorni dal voto quale forma prenderà il prossimo governo tedesco è ancora tutta da indovinare. L’uscita di scena di Angela Merkel è davvero la fine di un’era per la Germania. I leader politici dell’immediato futuro sono in gran parte neofiti (con la possibile eccezione di Scholz), e una coalizione a tre formata solo dopo estenuanti trattative è lo scenario più probabile.

Sicuramente dovremo aspettare le vacanze di Natale per vedere quale impatto interno avrà il nuovo governo tedesco sulla politica tedesca e nello scenario europeo e geopolitico, specie nei rapporti USA, Russia e Cina.