AGI – La crisi energetica provocata dalla tempesta polare che affligge il Texas si sta trasformando in una crisi idrica. Migliaia di cittadini e imprenditori devono fare i conti con tubi scoppiati, disagi alle infrastrutture e congelamenti dei pozzi.
Per questo molte contee, da Austin a Houston, hanno raccomandato di bollire l’acqua prima di usarla visto che diversi impianti di trattamento e purificazione stanno funzionando solo grazie ad alimentatori energetici di riserva.
Nella città di Kyle, la situazione è talmente grave che i funzionari hanno invitato i quasi 50mila abitanti ad usare l’acqua “solo per sostentarsi”.
Al St. David’s South Austin Medical Center è stato invece necessario ricorrere a servizi igienici portatili oltre che a distribuire bottiglie d’acqua a pazienti e medici in modo che potessero lavarsi le mani ed evitare ulteriori complicazioni.
Gli abitanti delle zone più rurali della contea di Mason, a quanto scrive il Washington Post, non hanno accesso all’acqua dallo scorso venerdì e i più coraggiosi hanno guidato su strade ghiacciate, schivando i pali elettrici abbattuti dal maltempo, per arrivare alla città omonima e, armati di secchi e barattoli, fare scorta.
Il governatore del Texas, Greg abbott, ha dichiarato che il freddo, con temperature ben al di sotto dei zero gradi, non allenterà la sua morsa prima di sabato. Secondo PowerOutage.us, piattaforma che registra e aggrega i dati sulle interruzioni di corrente in tempo reale dai servizi pubblici, ben 490.456 persone sono rimaste senza corrente elettrica, in tutto lo Stato, nella giornata di giovedì.
L’Electric Reliability Council of Texas, azienda che sta procedendo ai ripristini, ha comunicato che le interruzioni “a rotazione” potrebbero essere ancora necessarie nei prossimi giorni per cercare di stabilizzare la rete.
Il presidente Joe Biden, intanto, ha twittato annunciando di aver “dichiarato lo stato di emergenza” nel Paese autorizzando la Fema, l’agenzia federale che gestisce le emergenze, a distribuire “generatori e forniture”. Biden, inoltre si è detto “pronto a soddisfare ulteriori richieste” invitando gli americani ad “ascoltare le istruzioni dei funzionari locali e a rimanere al sicuro”.
Nelle ultime ore sotto la luce dei riflettori è finito il senatore repubblicano del Texas, Ted Cruz, accusato di aver lasciato i suoi concittadini nell’emergenza della tempesta artica, per cercare rifugio al caldo di Cancun, in Messico.
Il senatore, immortalato in aeroporto tra valigie e bagagli, si è difeso dichiarando di aver programmato il viaggio per le sue figlie con l’obiettivo di “essere un buon padre”.
Ha poi fatto sapere detto che, con lo staff, “è in costante comunicazione con le autorità statali e locali” aggiungendo che sarebbe tornato in Texas giovedì pomeriggio ma senza specificare se il volo di ritorno fosse originariamente previsto o solo un cambio di programma dopo le critiche ricevute.
Vedi: La crisi energetica in Texas sta diventando una crisi idrica
Fonte: estero agi