Gli indipendentisti catalani rivendicano oggi una piena autonomia della loro regione chiamando in causa una primigenia indipendenza che risalirebbe ai tempi di Carlo Magno, poi soppressa dai Borboni. Ma le cose non andarono esattamente così.
Nell’invocare il diritto all’indipendenza, la regione spagnola della Catalogna ha stabilito una specifica data a cui far risalire il proprio spirito nazionalista: l’11 settembre 1714, momento finale della Guerra di successione spagnola. Quel giorno avrebbe segnato la fine della secolare indipendenza catalana e l’inizio della sottomissione al potere spagnolo, tanto che ogni anno in tale data si celebra la Diada Nacional de Catalunya. Tuttavia, a dispetto della narrazione che più piace ai catalani, l’unica loro esperienza di indipendenza durò sette giorni, quasi quattro secoli fa, e fu dichiarata conclusa dai catalani stessi.
REFERENDUM CONTROVERSO. La condanna emessa il 14 ottobre 2019 dal Tribunal Supremo nei confronti dei leader dell’indipendentismo catalano ha scatenato una guerriglia che ha messo a ferro e fuoco la città di Barcellona. L’antefatto è il controverso referendum promosso nell’autunno 2017 dalla Generalitat de Catalunya: “Volete che la Catalogna diventi uno Stato indipendente in forma di repubblica?”, recitava la scheda elettorale, e il “sì” ottenne uno schiacciante 90%. Il governo centrale di Madrid dichiarò però la votazione illegale e molti funzionari catalani furono arrestati.
LA STORIA IN CAUSA. Quanto alle ragioni addotte dai catalani per la loro battaglia, sono sia economico-politiche sia storiche. Nello specifico, si fa risalire l’indipendenza catalana all’VII secolo d.C., quando sotto Carlo Magno furono create le cosiddette “contee catalane” della Marca di Spagna, “zona cuscinetto” tra l’Impero Franco e il sud della Penisola Iberica, all’epoca in mano agli arabi. Tali aree godevano sì di buoni margini di autogoverno, ma la loro “sovranità” non fu mai ufficialmente riconosciuta.
PRINCIPATO. La più florida ed egemone tra tutte le contee era quella di Barcellona, destinata a confluire nel 1137 in un’entità regia più vasta: la Corona d’Aragona. Motivo di tale cambiamento dell’assetto geopolitico fu l’unione dinastica tra il conte Raimondo Berengario IV e l’erede al trono del Regno aragonese. La Contea di Barcellona da allora andò incontro a ulteriori sviluppi economici e politici, specie tra i secoli XIII e XIV. Fu allora che divenne “Principato di Catalogna” e che presero forma le sue più importanti istituzioni governative, tra cui la Generalitat, nel 1359. La Catalogna continuò quindi a godere di ampie autonomie, ma sulla carta apparteneva ancora alla Corona d’Aragona.
7 GIORNI. I dissidi tra catalani e monarchia spagnola esplosero con forza durante la Guerra dei Trent’anni (1618-1648). Per finanziarsi, la Spagna impose pesanti tributi ai propri sudditi, e a farne le spese fu soprattutto la prospera Catalogna, che rispose nel 1640 scatenando la cosiddetta guerra dei mietitori.
Alla sollevazione catalana seguì il sostegno militare concesso alla Francia, nemica della Spagna. Forte di tale alleanza anti-spagnola, il 16 gennaio 1641 il Principato catalano si proclamò Repubblica indipendente: un’esperienza fulminea, perché appena sette giorni dopo la stessa Catalogna si dichiarò vassalla della Francia, la cui autorità perdurerà per i successivi nove anni.
LA SCONFITTA. Nel 1700, alla morte del re spagnolo Carlo II, il trono iberico fu conteso tra il francese Filippo V di Borbone e l’arciduca d’Austria Carlo d’Asburgo. In tale contesto, il Principato di Catalogna sviluppò un nuovo sentimento anti-francese, schierandosi con l’Asburgo. Dopo 13 anni di conflitti ebbero però la meglio le forze francesi, e una delle ultime operazioni militari ebbe luogo proprio a Barcellona, posta sotto assedio dal settembre 1713 fino al fatidico 11 settembre 1714. La vittoria borbonica mise fine alle tradizionali istituzioni catalane, a partire dalla Generalitat, ripristinata e abolita più volte negli anni Trenta del Novecento fino alla ricostituzione, nel 1977.
DIBATTITO APERTO. Oggi gli storici interpretano la lunga sequela di tali intricati eventi in modi disparati, e la controversia sulla reale esistenza delle “ragioni storiche” dell’indipendentismo è così tuttora irrisolta. Formalmente, è certo che la Catalogna non sia mai stata una nazione indipendente, anche se ciò non toglie che nei secoli abbia forgiato una propria, solida identità culturale e sociale.
Di Federica Campanelli – fonte : Focus.it