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La Commissione propone iniziative per tutelare i diritti dei minori e proteggere i minori in stato di necessità

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“Ogni minore nell’UE ha diritto alla stessa protezione e allo stesso accesso ai servizi fondamentali, da qualunque contesto provenga. Eppure, un minore su tre nell’UE ha subito qualche forma di trattamento differenziato. Dalla disparità di accesso alla tecnologia digitale o al sostegno socioeconomico, alla mancanza di protezione dagli abusi in ambiente domestico, troppi minori hanno bisogno di ulteriore aiuto. La nuova strategia che presentiamo oggi è un piano per offrire loro questo aiuto.” Così Didier Reynders, Commissario per la Giustizia, ha commento l’adozione, il 24 marzo scorso, da parte della Commissione Ue della prima strategia generale dell’UE sui diritti dei minori, nonché una proposta di raccomandazione del Consiglio che istituisce una garanzia europea per l’infanzia, al fine di promuovere pari opportunità per i minori a rischio di povertà o di esclusione sociale.

Sei le aree tematiche e le azioni proposte dalla strategia

I minori come agenti di cambiamento nella vita democratica: la Commissione propone una serie di azioni, dalla produzione di testi giuridici adatti ai minori all’organizzazione di consultazioni con i minori nel contesto della conferenza sul futuro dell’Europa e dell’attuazione del patto per il clima e del Green Deal. Gli Stati membri dovrebbero da parte loro consentire la partecipazione dei minori alla vita civica e democratica.
Il diritto dei minori di realizzare pienamente il loro potenziale indipendentemente dal loro contesto sociale: la Commissione intende istituire una garanzia europea per l’infanzia per combattere la povertà e l’esclusione sociale dei minori. Si occuperà, ad esempio, anche della salute mentale dei minori e aiuterà a sostenere un’alimentazione sana e sostenibile nelle scuole dell’UE. Si impegnerà inoltre per migliorare le norme sull’educazione e la cura della prima infanzia in tutta l’UE e per assicurare un’istruzione inclusiva di qualità.
Il diritto dei minori di essere liberi dalla violenza: la Commissione proporrà testi legislativi volti a combattere la violenza di genere e la violenza domestica e formulerà raccomandazioni per prevenire le pratiche dannose nei confronti delle donne e delle ragazze. Gli Stati membri sono invitati a creare sistemi integrati di protezione dei minori e migliorarne il funzionamento, rafforzare la risposta nazionale alla violenza nelle scuole e adottare atti legislativi nazionali per porre fine alle punizioni corporali in tutti i contesti.
Il diritto dei minori a una giustizia a misura di minore in quanto vittime, testimoni, indagati o imputati per la commissione di un reato, o parti in qualsiasi procedimento giudiziario. La Commissione contribuirà, ad esempio, alla formazione giuridica specializzata e collaborerà con il Consiglio d’Europa per attuare le linee guida del 2010 per una giustizia a misura di minore; gli Stati membri sono invitati a sostenere, fra l’altro, la formazione, e a sviluppare solide alternative all’azione giudiziaria, quali le alternative alla detenzione o la mediazione nei casi civili.
Il diritto dei minori di navigare in sicurezza nell’ambiente digitale e di sfruttarne le opportunità: la Commissione aggiornerà la strategia europea per un internet migliore per i ragazzi; la proposta di legge sui servizi digitali mira a rendere sicura l’esperienza online. La Commissione invita gli Stati membri ad attuare efficacemente le norme sulla protezione dei minori contenute nella direttiva riveduta sui servizi di media audiovisivi e a favorire lo sviluppo delle competenze digitali di base dei minori. La Commissione esorta inoltre le imprese del settore delle TIC a lottare contro i comportamenti nocivi online e a rimuovere i contenuti illegali.

I diritti dei minori nel mondo: i diritti dei minori sono universali e l’UE ribadisce il suo impegno a proteggerli, promuoverli e rispettarli in tutto il mondo e nei contesti multilaterali. Ad esempio, assegnerà il 10 % dei finanziamenti per gli aiuti umanitari all’istruzione nelle situazioni di emergenza e nelle crisi prolungate. La Commissione intende elaborare un piano d’azione per i giovani entro il 2022 per promuovere la partecipazione dei giovani e dei bambini a livello mondiale, e rafforzare le capacità di protezione dei minori nelle delegazioni dell’UE. La Commissione applica inoltre una politica di tolleranza zero nei confronti del lavoro minorile.
La nuova garanzia europea per l’infanzia

Nel 2019 quasi 18 milioni di minori nell’UE (il 22,2 % dei minori) vivevano in famiglie a rischio di povertà o di esclusione sociale. Questa situazione genera un ciclo intergenerazionale di svantaggio, con effetti profondi e a lungo termine sui minori. La garanzia europea per l’infanzia mira a spezzare questo circolo vizioso e a promuovere le pari opportunità garantendo l’accesso a una serie di servizi fondamentali per i minori in stato di necessità (persone di età inferiore a 18 anni a rischio di povertà o di esclusione sociale).

Nell’ambito della garanzia europea per l’infanzia, si raccomanda agli Stati membri di permettere ai minori bisognosi di accedere gratuitamente ed efficacemente a:

educazione e cura della prima infanzia, ad esempio evitando la segregazione scolastica;
istruzione e attività scolastiche, ad esempio fornendo attrezzature adeguate per l’insegnamento a distanza e organizzando gite scolastiche;
almeno un pasto sano per ogni giornata scolastica; e
assistenza sanitaria, ad esempio agevolando l’accesso a esami medici e programmi di screening sanitario.
Tali servizi dovrebbero essere gratuiti e facilmente accessibili ai minori in stato di necessità.

La Commissione raccomanda inoltre che gli Stati membri forniscano ai minori bisognosi un accesso effettivo a un’alimentazione sana e a un alloggio adeguato: ad esempio, i minori dovrebbero ricevere pasti sani anche al di fuori della scuola e i minori senza fissa dimora e le loro famiglie dovrebbero avere accesso a un alloggio adeguato.

Nell’individuare i minori in stato di necessità e nel formulare le misure nazionali, gli Stati membri dovrebbero tenere conto delle esigenze specifiche dei minori che provengono da contesti svantaggiati, come quelli senza fissa dimora, con disabilità, con situazioni familiari precarie, provenienti da contesti migratori, appartenenti a una minoranza etnica o che ricevono assistenza alternativa.

Fonte: dailymuslem