AGI – Limitare la protezione legale dei social in caso di controversie sui contenuti pubblicati da terze parti. Sarebbe questa la mossa di Donald Trump nella guerra annunciata contro Twitter dopo che la piattaforma ha marcato alcuni suoi tweet come poco aderenti ai fatti.
Secondo la bozza dell’ordine esecutivo della Casa Bianca, anticipata da Bloomberg, Trump avrebbe intenzione di togliere lo scudo che protegge i social contro le cause legali intentate da chi lamenta l’eliminazione o la limitazione dei propri post. Finora queste società potevano difendersi sostenendo di aver agito “in buona fede”, rispettando i propri criteri di utilizzo.
Ma la legge finora non definiva la “cattiva fede”. Nella bozza quindi si spingerebbe la Commissione Federale per le comunicazioni a stabilire delle regole che chiariscano la questione, consentendo potenzialmente agli utenti di citare in giudizio l’eliminazione o la limitazione dei propri post qualora questi fossero ritenuti in contraddizione con i termini di servizio dei social stessi.
Come già anticipato quindi, l’obiettivo è ritoccare la “Sezione 230” del Communications Decency Act, che afferma: “Nessun fornitore di un servizio informatico interattivo può essere considerato l’editore di qualsiasi informazione pubblicata da un altro fornitore di contenuti informativi”.
La Sezione 230 per molti è la legge più importante su Internet, perché esonera le aziende dalla maggior parte delle responsabilità su ciò che viene ‘detto’ sulle piattaforma e dà loro ampia discrezione nel modo in cui moderano i post e gli altri contentuti.
Se finora nessuno poteva citare Twitter o Facebook per aver limitato dei post, o degli account, con questa modifica potrebbe diventare possibile. Nella bozza si stabilirebbe inoltre la convocazione, attraverso il Dipartimento di Giustizia, di un gruppo di lavoro fatto da Procuratori generali dello Stato per esaminare eventuali ‘pratiche ingannevoli’ e rivedere la spesa pubblicitaria dei manager sulle piattaforme.
Una mossa che, sottolinea Bloomberg, potrebbe scatenare una furiosa battaglia legale tra Washington e la Silicon Valley. Dall’inizio della battaglia con Trump, Twitter ha perso circa il 5% del proprio valore in borsa, Facebook circa il 4%.
Vedi: La bozza dell'ordine di Trump: cosa può succedere ai social?
Fonte: economia agi