Type to search

l telescopio spaziale James Webb aiuta a scoprire una corrente a getto ad alta velocità su Giove

Share

Grazie ai dati raccolti dal telescopio spaziale James Webb nel luglio dello scorso anno è stato possibile scoprire una corrente a getto (jet stream) ad alta velocità che si trova nella zona equatoriale di Giove.

Negli scorsi giorni abbiamo scritto dei cristalli di quarzo rilevati nell’atmosfera dell’esopianeta WASP-17b grazie ai dati forniti dal telescopio spaziale James Webb. Il JWST infatti consente sia di analizzare oggetti molto lontani ma anche oggetti ben più vicini, anche all’interno del Sistema Solare. In passato abbiamo già avuto modo di vedere immagini o analisi di EuropaSaturnoEncelado e Urano. Non poteva però mancare Giove, ripreso a luglio e agosto dello scorso anno.

Proprio il gigante gassoso è stato oggetto di un nuovo studio per analizzarne la complessa atmosfera, ricca di correnti, vortici e strutture sovrapposte che ne disegnano la superficie. Gli scienziati in passato hanno impiegato diversi telescopi e sonde per studiarne le caratteristiche e l’evoluzione e il contributo del JWST è stato fondamentale per trovare una corrente a getto ad alta velocità nella zona equatoriale. Questo è quello che sappiamo.

Il telescopio spaziale James Webb e l’atmosfera di Giove

Le immagini e i dati che hanno aiutato gli astronomi a pubblicare lo studio dal titolo “an intense narrow equatorial jet in Jupiter’s lower stratosphere observed by JWST” sono state catturate a luglio del 2022 (quando il pianeta si trovava a 4,44 au) sfruttando lo strumento per il vicino infrarosso, NIRCam, e i filtri F164N, F212N, F360M ai quali sono stati assegnati rispettivamente i colori blu, verde e rosso per creare la scenografica immagine che è possibile vedere anche in questa notizia.

Secondo quanto riportato, grazie al telescopio spaziale James Webb è stato possibile scoprire una corrente a getto (jet stream) ad alta velocità nella zona equatoriale di Giove e in particolare nella parte più alta dell’atmosfera del pianeta. In particolare i venti in quella zona, a una quota di 40 km sopra le nuvole, avrebbero una velocità di circa 520 km/h e, pur non essendo rilevabili in maniera distinguibile rispetto ad altri fenomeni (come la Grande Macchia Rossa), sono comunque un elemento determinante per le dinamiche di Giove. Per la ricerca è stato impiegato anche il telescopio spaziale Hubble fornendo dati e immagini il giorno successivo e in particolare correnti convettive nella zona equatoriale non interessante dal jet stream (e quindi utili a discriminare cosa venisse effettivamente influenzato e cosa no).

Come spiegato da Ricardo Hueso (autore dello studio) “questo è qualcosa che ci ha totalmente sorpreso. Ciò che abbiamo sempre visto come foschie sfocate nell’atmosfera di Giove ora appaiono come caratteristiche nitide che possiamo seguire insieme alla rapida rotazione del pianeta”.

Bisogna considerare che la corrente a getto rilevata dal telescopio spaziale è si estende per circa 4800 km e si trova nella zona equatoriale superiore (verso il Polo Nord del pianeta) in una fascia che nelle immagini del JWST risulta essere di una colorazione più chiara, simile a quella della Grande Macchia Rossa.

Si tratta ancora di uno studio che avrà bisogno di altri dati per comprendere al meglio l’atmosfera gioviana (molto complessa) e le sue caratteristiche, ma grazie al JWST sono state gettate le prime basi per avere informazioni utili sulla sua evoluzione in un arco temporale ridotto.

In particolare Leigh Fletcher (un altro ricercatore e co-autore dello studio) ha aggiunto che se il modello della stratosfera gioviana è ciclico, ci si aspetta che tra 2 o 4 anni queste correnti potrebbero cambiare e quindi nuove osservazioni permetterebbero di descrivere al meglio quanto avviene su Giove. Fletcher sottolinea inoltre come, nonostante anni passati a studiare le correnti e l’atmosfera gioviana, una corrente di questo tipo possa essere stata scoperta solo di recente, facendo capire quanto ancora ci sia da imparare su Giove.

di Mattia Speroni – fonte: https://www.hwupgrade.it/