Come la tecnologia giapponese delle celle solari a perovskite sta introducendo una rivoluzione nel mercato dei pannelli solari, offrendo un prodotto più leggero, flessibile e adattabile
Immaginate un futuro dove i pannelli solari non siano più rigidi e ingombranti, ma leggeri, flessibili e adattabili a qualsiasi superficie. Questo non è un sogno lontano, ma una realtà che sta prendendo forma grazie alla tecnologia delle celle in perovskite. Questa rappresenta una svolta potenziale nel mercato globale dei pannelli solari, poiché sfrutta la struttura cristallina della perovskite, che ha la capacità di convertire la luce solare in energia elettrica in maniera efficiente.
La predominanza cinese nel mercato dei pannelli solari al silicio è notevole, con oltre l’80% della catena di approvvigionamento globale controllata da aziende cinesi, come riportato dall’Agenzia Internazionale dell’Energia. La Cina ha investito massicciamente nel settore, con più di 50 miliardi di dollari in nuove capacità fotovoltaiche e la creazione di oltre 300.000 posti di lavoro nel settore manifatturiero dal 2011. Una start-up tecnologica giapponese sta sviluppando una pellicola sottile e flessibile che potrebbe sfidare l’egemonia della Cina nel mercato globale del fotovoltaico.
Le prime ricerche indicavano che le celle in perovskite non erano efficienti come quelle in silicio e erano vulnerabili all’umidità. Tuttavia, gli sviluppi recenti hanno mostrato miglioramenti significativi. Ora, le celle in perovskite consentono di creare pannelli solari leggeri e flessibili, che possono essere installati su superfici curve e sono capaci di generare elettricità anche in condizioni di bassa luminosità, rendendoli utili anche in ambienti interni.
Il primo ministro del Giappone, Fumio Kishida, ha espresso l’ambizione di rendere questa tecnologia commerciabile entro due anni. A sostegno di questa iniziativa, il governo ha stanziato oltre 400 milioni di dollari per incentivare la produzione a livello nazionale. Parallelamente, il Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti ha investito 29 milioni di dollari nel 2022 per supportare lo sviluppo di questa tecnologia.
EneCoat Technologies e l’impatto sul mercato
EneCoat Technologies, una start-up fondata da un professore dell’Università di Kyoto, si sta preparando per avviare la produzione commerciale di queste celle entro fine anno. Tamotsu Horiuchi, chief technology officer di EneCoat, ha evidenziato la strategia dell’azienda di puntare su applicazioni dove i pannelli in silicio non sono efficaci, identificando così un vasto mercato potenziale.
Tuttavia, la sfida rimane nell’aumentare la resistenza delle celle a perovskite all’umidità. Sekisui Chemical sta lavorando a un sigillante che potrebbe prolungarne la vita utile fino a dieci anni. La tecnologia perovskite, sebbene sia ancora in fase di sviluppo, promette di ridisegnare il panorama energetico solare, offrendo un’alternativa più versatile e adattabile rispetto ai tradizionali pannelli in silicio, attualmente dominati dal mercato cinese.
Di Ilaria Rossella Pagliaro – fonte: https://www.greenme.it/ambiente/energia/