di Patrizia Orofino
Alla veneranda età di 100 anni, qualche giorno fa si è spento Harry Kissinger all’ anagrafe: Heinz Alfred Kissinger nato a Fürt in Germania nel Maggio del 1923, da dove miracolosamente scampò alle persecuzioni naziste, fuggendo con la sua famiglia negli Stati Uniti nel 1938. Premio Nobel per la pace nel 1973 in quanto segretamente favorì accordi per la pace in Vietnam con successo. Kissinger, fu segretario di stato e diplomatico statunitense, durante la presidenza a guida repubblicana di Nixon e Ford tra il 1969 ed il 1977. Seppure Kissinger, venne descritto come un politico machiavelliano per via di frasi che rilasciava alla stampa, come l’ intervista che rilasciò ad Oriana Fallaci: -“Ciò che mi interessa è quello che si può fare con il potere.”- Da questo si capiva l’ obbiettivo basilare per lui: portare gli U.S.A. ai vertici come super potenza e stabilizzare questa condizione in tutto il mondo. Conservatore repubblicano si sposò due volte ed ebbe due figli. Harry Kissinger nel suoi viaggi dove come segretario di stato curava la politica estera, non era solito parlare e mettersi a confronto con chiunque, parlava con tutti ma probabilmente desiderava parlare solo con chi lui riteneva essere al suo spessore politico. Quando Kissinger ad esempio veniva in Italia voleva parlare solo con pochi politici della prima repubblica, Andreotti per lui era un eccellente rappresentante del nostro paese con il quale aveva un ottimo rapporto. Kissinger lascia una traccia storica nella politica mondiale, verrà ricordato come uomo capace ed intelligente, amato ed odiato da chi andava contro la sua politica. Sicuramente ha vissuto tutti i suoi anni come un treno, coerente e sempre determinato a portare avanti la politica statunitense come forza trainante dell’ intero globo.