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Kiev, l’aviazione russa è vicina al “collasso” 

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Secondo i documenti dell’intelligence ucraina a marzo 2022, il 10% degli aerei di fabbricazione occidentale in Russia volava senza aver superato i controlli tecnici

AGI – L’aviazione civile russa è sull’orlo del “collasso” dopo oltre un anno di sanzioni internazionali in risposta all’invasione dell’Ucraina che l’hanno privata dell’accesso a parti e manutenzione che prima riceveva dai Paesi occidentali. Questa è la situazione che emerge da una serie di presunti documenti dell’Agenzia federale russa per il trasporto aereo, Rosaviatsiya, che Kiev sostiene di aver ottenuto attraverso una “speciale operazione informatica” dell’intelligence militare ucraina (GUR).

Secondo il materiale presentato oggi dal GUR, il numero di guasti agli aerei civili russi è triplicato nei primi nove mesi di quest’anno rispetto allo stesso periodo del 2022. Questi problemi hanno portato a un numero insolitamente alto di incidenti di diversi livelli di rischio.

“Le aree piu’ problematiche per l’aviazione russa sono i motori e i telai, oltre a elementi importanti come i sistemi idraulici, le ali e il software”, afferma l’intelligence militare di Kiev nella sua analisi dei documenti.

Le sanzioni occidentali stanno rendendo difficile per la Russia effettuare la manutenzione necessaria alla sua flotta di aerei. A causa della mancanza di capacità e di specialisti a Mosca, si sta cercando di reindirizzare la manutenzione degli aerei in Iran, dove il lavoro viene svolto in modo “artigianale” e senza un’adeguata certificazione”, afferma il GUR.

Secondo i documenti ottenuti dall’intelligence militare di Kiev, a marzo 2022, il 10% degli aerei di fabbricazione occidentale in Russia operava senza aver superato i necessari controlli tecnici. Il numero di aerei di fabbricazione straniera che operano senza aver superato i controlli è ora del 70%.

Una delle ragioni della loro incapacità di soddisfare i requisiti tecnici teoricamente necessari per volare è la carenza di componenti occidentali a causa delle sanzioni. Questo ha portato a un aumento della pratica nota come “aerocannibalismo”, che consiste nello “smembrare gli aerei per ripararne altri”, secondo il materiale presentato dal GUR.
La mancanza di accesso ai motori di produzione occidentale è un altro problema, che riguarda anche gli aerei di epoca sovietica i cui motori sono prodotti in Paesi ex comunisti che ora fanno parte dell’Unione Europea, come la Polonia.