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Creola Katherine Johnson nacque nel 1918 negli Stati Uniti d’America. È stata una pioniera in matematica, informatica, fisica e scienza spaziale statunitense. Riuscì ad abbattere le barriere che ostacolavano la carriera scientifica delle donne afroamericane in quel periodo. È mancata nel febbraio 2020 alla veneranda età di 101 anni.
Katherine Johnson: studentessa prodigio
Fin da piccola Katherine dimostrò un talento per la matematica. A causa delle sue origini afroamericane dovette spostarsi con la sua famiglia perché nella sua contea l’istruzione non era garantita alle persone di colore. Così frequentò il liceo in una struttura contenuta nel campus del West Virginia State College. E proprio qui Katherine si iscrisse all’età di 16 anni dopo avere conseguito il diploma di scuola superiore.
Al College seguì tutti i corsi di matematica; il suo professore William Claytor, il terzo afroamericano ad aver ottenuto una laurea in matematica, arrivò ad aggiungere nuovi corsi apposta per lei.
A diciotto anni Katherine si laureò e decise di trasferirsi in Virginia per insegnare in una scuola pubblica per afroamericani. Qui nel 1939 ruppe le barriere segregazioniste dell’Università della Virginia Occidentale iscrivendosi come prima donna afroamericana alla scuola di specializzazione.
La NASA
La National Advisory Committee for Aeronautics’ (NACA’s) la assunse nel 1953 per fare i calcoli matematici. Qui lavorò per anni analizzando i dati dei voli e calcolando le traiettorie di volo. Analizzò persino la traiettoria per Alan Shepard, il primo uomo americano a fare un volo nello spazio.
Nel 1960 fu coautrice di un rapporto contenente l’equazione che permetteva di calcolare la posizione esatta di atterraggio di un veicolo spaziale; fu la prima donna a ottenere crediti nella “divisione di ricerca di volo” come autrice di un report.
Nel 1962, quando la NASA utilizzò i primi calcolatori elettronici, l’astronauta John Glenn si rifiutò di volare a meno che Katherine non confermasse i calcoli. Johnson nel 1969 calcolò la traiettoria per la missione sulla luna dell’Apollo 11; lei assistette all’allunaggio raccolta con pochi altri attorno a un piccolo schermo televisivo.
Nel 1970 lavorò alla missione Apollo 13 e aiutò l’equipaggio a tornare sano e salvo sulla Terra in seguito all’interruzione della missione. Si è ritirata nel 1986 affermando “ho amato andare a lavoro ogni singolo giorno”.
Riconoscimenti
Le azioni di questa donna hanno avuto un forte impatto sulla visione segregazionista che c’era in quegli anni in America. È stata una pioniera nella scienza spaziale e nell’informatica contribuendo con la sua intelligenza al primo allunaggio.
Il Presidente Barack Obama la premiò nel 2015 con la Medaglia Presidenziale della Libertà. E nel 2019 la NASA le intitolò la struttura Verification and Validation costruita per garantire la sicurezza delle missioni aerospaziali.
Nel 2016 fu girato un film sulla storia di Katherine e di altre colleghe afroamericane della NASA intitolato “Il diritto di contare”. Durante l’assegnazione dei premi Oscar avvenuta l’anno successivo lei, unica donna ancora in vita di quelle presenti nel film, fu acclamata con una standing ovation.
Fonte: https://universitynetwork.it/katherine-johnson-lispirazione-di-questo-mese/