Di Giulia Mammoliti fonte @ newsgo.it/
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Fu il barone Karl Von Drais a inventare la prima antenata della bicicletta. Tutto è iniziato quando lasciò il suo impiego statale e decise di dedicare il suo tempo libero alla ricerca di un mezzo di trasporto alternativo ai cavalli. Nel 1817 ideò quello che per lui sarebbe diventato il nuovo mezzo, chiamato Laufmachine, macchina da corsa, in grado di coprire una distanza di circa 13 chilometri in meno di un’ora. L’aspetto era totalmente innovativo: 22 chilogrammi il peso complessivo, telaio in legno e la novità data dall’introduzione dello sterzo e del supporto “appoggia-pancia” per facilitare la spinta dei corridori. Tuttavia ancora mancavano i pedali e i freni e, infatti, si potevano utilizzare solo le gambe per accelerare e per frenare.
Karl Von Drais in seguito brevettò il mezzo il 26 giugno 1818 e la stampa, che rimase affascinata dall’invenzione, la ribattezzò subito draisine, in onore del barone. In Inghilterra, invece, rinominarono il mezzo “Hobby horse”, cavallo da divertimento, e apportarono le prime modifiche. La prima prova su strada avvenne il 12 giugno 1817, ma la Draisine non ebbe fortuna immediata e restò una “chicca” per gli aristocratici.
Poco tempo dopo prese il nome di velocipede. Nonostante il successo iniziale, il nuovo mezzo dovette far fronte a vari problemi, uno su tutti la pericolosità legata allo scarso equilibrio. Per diminuire la pericolosità sono stati costruiti altri modelli, stavolta in ferro, a tre o quattro ruote. Ma solo dopo quarant’anni sono stati introdotti i pedali.