Meno di venti giorni, poi il via libera dell’Antitrust Ue alla vendita di Ita Airways a Lufthansa dovrebbe diventare ufficiale. A coronamento di una operazione che era stata ipotizzata più volte negli ultimi decenni, seppur in diversi contesti politici e del mercato aereo – l’ultima nel 2019 poco prima del fallimento di Alitalia – che porterà il vettore nato a fine 2021 all’interno del terzo gruppo dell’aviazione globale (il primo in Europa).
In settimana sono trapelate delle indiscrezioni, lanciate da Bloomberg e confermate da fonti Ue: l’Antitrust europea guidata dalla Commissaria Margrethe Vestager sarebbe orientata a dare l’ok con prescrizioni all’acquisizione dell’ex compagnia di bandiera italiana (oggi partecipata dal Mef al 100%) da parte di Lufthansa. Il vettore tedesco a maggio dello scorso anno ha offerto 325 milioni di euro per rilevare il 41% di Ita come primo passaggio della vendita. La deadline per la decisione dell’Ue era stata fissata al 4 luglio ma la comunicazione di Bruxelles potrebbe arrivare anche qualche giorno prima. Poi servirà il resto dell’estate per perfezionare i dettagli dell’operazione. Le due compagnie hanno notificato l’operazione a Bruxelles il 30 novembre del 2023. Negli ultimi sei mesi però la Commissione Ue ha sollevato diversi rilievi sull’operazione in materia di concorrenza, soprattutto su quelli in partenza da Milano Linate e Fiumicino. Perché Lufthansa già detiene Austrian, Swiss, Brussels Airlines ed Eurowing, con l’acquisto di Ita aumenterebbe la concentrazione di rotte nel suo portafoglio. Ne è seguita una lunga interlocuzione, che a tratti non è stata semplice.
C’è il tema delle rotte da Fiumicino verso gli Stati Uniti. Ad Ita inizialmente potrebbe essere precluso l’ingresso nella joint venture che lega il vettore tedesco con United ed Air Canada per il Nord America. E poi quello del mercato europeo, con Ita/Lufthansa che potrebbero cedere fino ad una ventina di slot a Linate per favorire la concorrenza. Diversi vettori low cost, da EasyJet a Ryanair e WizzAir potrebbero essere interessati ad acquisire gli slot lasciati liberi dalle due compagnie negli scali italiani.
Lufthansa punta ad acquisire quello che considera il mercato più importante al di fuori dei mercati domestici e degli Stati Uniti, per via dei forti flussi turistici. Ita da parte sua ha bisogno di un partner industriale forte per proseguire nel suo percorso, con il governo che ha caldeggiato l’operazione. Il mancato ingresso in uno dei più grandi gruppi dell’aviazione avrebbe fatto materializzare lo spettro dei decenni della gestione Alitalia, stime parlano di oltre 10 miliardi di euro versati dallo Stato nelle casse della vecchia compagnia di bandiera tra la metà degli anni Settanta ed il 2021 per evitare il fallimento. (AGI)
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