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Israele-Hamas, iniziativa Egitto in 3 fasi. Delegazione Jihad Islamica al Cairo

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E’ salito a 20.424 morti e 54.036 feriti il bilancio nella Striscia di Gaza dall’inizio delle operazioni militari di Israele. Lo ha indicato il ministero della Sanità di Gaza, secondo cui si contano 166 morti e 384 feriti solo nelle ultime 24 ore.

Una delegazione del movimento palestinese della Jihad Islamica, nelle cui mani si trovano alcuni degli ostaggi israeliani, è arrivata al Cairo per discutere degli sviluppi a Gaza. Lo ha riferito Sky News Arabia, citando fonti egiziane.

L’Egitto ha lanciato un’iniziativa in tre fasi durante i colloqui che si sono tenuti all’inizio di questa settimana al Cairo tra funzionari egiziani e una delegazione di Hamas mirata a fermare i combattimenti tra Israele e Hamas e al rilascio degli ostaggi ancora nelle mani del gruppo islamico palestinese. Lo ha reso noto la tv di proprietà saudita Asharq News, citando fonti vicine ai colloqui.

Secondo quanto riferito dalle fonti, la prima fase prevede una tregua di almeno due settimane durante la quale Hamas rilascerebbe 40 ostaggi israeliani: donne, bambini e anziani malati. In cambio, Israele libererebbe 120 palestinesi dalle sue prigioni oltre a cessare le ostilità e a permettere l’ingresso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza.

La seconda fase prevede colloqui palestinesi sponsorizzati dall’Egitto per porre fine alla ‘divisione’ intra-palestinese e creare un governo tecnico per gestire Gaza e la Cisgiordania.

La terza e ultima fase, hanno precisato le fonti, prevede un cessate il fuoco totale e un accordo “globale” per il rilascio di tutti i militari israeliani detenuti da Hamas e da altre fazioni palestinesi, in cambio del ritiro israeliano dalla Striscia di Gaza. Israele dovrebbe consentire allo stesso tempo il ritorno degli sfollati di Gaza nelle loro abitazioni.

Secondo l’emittente, la proposta sarà discussa dall’ufficio politico di Hamas in Qatar. Finora non c’è stato alcun commento da parte dell’Egitto o di Hamas, che è classificato come gruppo terroristico da Israele, Unione Europea e Stati Uniti.

Il presidente dell’Autorità nazionale palestinese (Anp), Mahmoud Abbas, nel suo discorso in occasione del Natale, secondo quanto riporta l’agenzia Wafa, ha dichiarato: “Il sole della libertà e del nostro Stato indipendente con Gerusalemme capitale sta inevitabilmente sorgendo, è quasi a portata di mano”.

Abbas ha auspicato che questo Natale possa segnare la fine della guerra nella Striscia di Gaza, così come in tutti i Territori palestinesi e ha augurato prosperità e stabilità al popolo palestinese e a tutte le Nazioni. “Il fiume di sangue, gli immensi sacrifici, le difficoltà e l’eroica resilienza del nostro popolo nella sua terra sono lungo il cammino verso la libertà e la dignità”, ha aggiunto.

Israele sta pagando “un prezzo molto alto per la guerra”, ha detto il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, dopo la morte negli ultimi due giorni di 15 soldati nei combattimenti contro Hamas nella Striscia di Gaza. “Stiamo pagando un prezzo molto alto per la guerra, ma non abbiamo altra scelta che continuare a combattere”, ha affermato Netanyahu, citato dai media locali. “Fatemi essere molto chiaro: questa sarà una guerra lunga” ha detto, parlando di una giornata “difficile”. “I nostri pensieri vanno alle famiglie e la nostra solidarietà va alle giovani vite che sono state strappate nel fiore degli anni”, ha aggiunto Netanyahu.

Le azioni militari di Israele “non sono dettate da pressioni esterne” e “l’utilizzo delle nostre forze è una decisione indipendente che spetta alle Idf e a nessun altro”, ha inoltre sottolineato, respingendo le notizie secondo cui gli Stati Uniti avrebbero convinto Israele a non allargare il conflitto oltre la Striscia di Gaza.

Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno annunciato la morte di altri otto soldati nell’operazione militare a Gaza, tutti tra i 19 e i 30 anni di età. Quattro di loro hanno perso la vita nel sud dell’enclave quando un razzo ha colpito il loro veicolo blindato e altri quattro in combattimento nella zona centrale di Gaza. Salgono così a 152, secondo i media dello Stato ebraico, i militari israeliani che hanno perso la vita dall’inizio della guerra con Hamas.

Intanto le Forze di difesa israeliane hanno annunciato di aver effettuato questa mattina un’ondata di attacchi aerei “su larga scala” contro obiettivi di Hezbollah in Libano. Lo riportano i media dello Stato ebraico, precisando che gli aerei da combattimento hanno colpito siti militari, batterie lanciarazzi e altre infrastrutture appartenenti al gruppo sciita libanese. Dal Libano diversi razzi sono stati lanciati contro l’altura di Keren Naftali.

Fonte: ADNKRONOS