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Iraq: Baghdad verso la pena di morte per gli omosessuali

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(AGI) – Roma 25 ago. – Baghdad colmerà il ‘vuoto legislativo’ sulle relazioni omosessuali. Il Parlamento controllato da partiti islamisti sta infatti esaminando un testo di legge che prevede “la pena di morte o l’ergastolo” per chiunque “instauri una relazione omosessuale” mentre la “promozione dell’omosessualità” rischia di essere punita con “almeno sette anni di reclusione”, stando al documento anticipato da France Presse.
L’Iraq, una repubblica autoritaria fondata sul rispetto dell’Islam, figurava notoriamente tra i 67 Paesi del mondo in cui l’omosessualità è perseguita e punita sulla base di leggi specifiche o ‘de facto’.
Per condannare la comunità Lgbt+, spesso su basi arbitrarie e anche con la pena di morte, l’Iraq si rifaceva alla disposizione che reprimeva la sodomia con “l’ergastolo o diversi anni di reclusione” del codice penale del 1969. Se il testo sarà approvato, Baghdad entrerà a pieno titolo nella cerchia ristretta dei Paesi (Somalia, Nigeria, Yemen, Arabia Saudita) che prevedono la pena capitale per questo tipo di reato. L’iniziativa legislativa arriva in un momento in cui in vari Paesi del mondo, soprattutto islamico, ci sono stati giri di vite contro le comunità gay. (AGI)
SUB