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Iran: al Trianon di Napoli musica e parole per diritti donne

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“Musica e parole per i diritti umani in Iran”: adottando lo slogan delle proteste iraniane, “Donna, Vita, Libertà”, al teatro Trianon di Napoli Amnesty International Italia e Marisa Laurito si uniscono per sensibilizzare l’opinione pubblica sulle violazioni in atto.
Domani alle 18:30, al teatro Trianon Viviani di Napoli è in programma un evento unico per raccontare, attraverso la musica e le parole, la realtà drammatica che affligge il popolo iraniano e per appellarsi al governo di Teheran affinché rispetti i diritti fondamentali delle donne e dell’interna popolazione civile.
Diversi gli artisti di spicco che si esibiranno sul palco dello storico teatro partenopeo per raccontare, attraverso l’arte, la drammatica realtà dei diritti umani in Iran: con Marisa Laurito, Fiorenza Calogero, Maurizio Capone, Marcello Cirillo, Francesca Corbo, Diana Iaconetti, Ciccio Merolla, Rosalia Porcaro, Patrizio Rispo, Dario Sansone, Santi Scarcella, Rozita Shoaei, Antonella Stefanucci, Maddalena Stornaiuolo e Lino Vairetti. Il disegno della locandina è di Laika. Dall’atroce decesso di Mahsa Amini nel settembre del 2022 a quello di Armita Garavand lo scorso ottobre, il popolo iraniano continua a protestare coraggiosamente per la propria libertà, chiedendo il rispetto dei diritti fondamentali, mentre il governo degli Ayatollah prosegue con la sua violenta repressione, ignorando le voci di chi chiede giustizia.
Secondo i dati di Amnesty International, dall’inizio delle proteste, più di cinquecento manifestanti sono stati uccisi, tra cui minori tra gli 11 e i 17 anni. Oltre ventimila persone sono state arrestate, sette manifestanti sono stati messi a morte e decine di donne e uomini rischiano di subire la stessa sorte a breve. Inoltre, centinaia di scuole in tutto l’Iran sono state attaccate con gas tossici, causando gravi danni a migliaia di giovani studentesse.
«Continuiamo a condannare fermamente le violazioni dei diritti umani in Iran. La comunità internazionale deve agire con urgenza per porre fine a questa ondata di brutalità e garantire che ogni individuo possa godere dei suoi diritti fondamentali in piena libertà. Crediamo nel potere dell’arte come strumento per far sentire più forte la nostra voce e la nostra solidarietà nei confronti del popolo iraniano», ha dichiarato Francesca Corbo di Amnesty International Italia.
«Manifestare serve? Non lo so! Se lo facesse tutto il mondo forse sì! Ma so con certezza che non possiamo restare immobili di fronte a tutti gli orrori che oggi ci circondano», spiega Marisa Laurito, che prosegue: «Dopo circa un anno dalla morte di Mahsa Amini in Iran un’altra dolce e bellissima ragazza di 16 anni, Armita Garavand, è stata massacrata di botte dalla polizia morale perché non portava il velo correttamente. E dopo un mese di coma è morta! Mi chiedo quale Dio, clemente e misericordioso, vorrebbe la morte di tanti ragazzi che chiedono solo di vivere ed essere liberi? Manifestiamo perché restare in silenzio ci farebbe diventare complici».
Hanno aderito alla manifestazione le associazioni Azadi, Annalisa Durante, Giuriste italiane, Non solo Chiara, Scuola di Pace, IoCiSto, la Fenice vulcanica, Corpo internazionale di Soccorso, Centro antiviolenza Ti ascolto, Spazio Aspasia, Udi Portici – San Giorgio a Cremano – Ercolano, A voce alta e la fondazione E-novation. (AGI)