AGI – L’Inter vince di misura il big match contro il Napoli, grazie al calcio di rigore realizzato da Lukaku. 1-0 il finale da San Siro al termine di una gara che non ha avuto un padrone, ma che ha premiato i nerazzurri con un episodio. Una beffa per i partenopei, costretti a perdere Mertens per infortunio e a chiudere anche in inferiorità numerica per il rosso sventolato ad Insigne per proteste (possibile una sanzione pesante).
La squadra di Conte si porta così a -1 dal primo posto del Milan (2-2 con il Genoa), mentre gli uomini di Gattuso, respinti da un Handanovic provvidenziale, restano fermi a 23 punti al quarto posto. Nell’equilibrio più totale il primo colpo di scena è quello che riguarda l’infortunio (presumibilmente grave) di Mertens, uscito in lacrime dopo poco più di un quarto d’ora e con la caviglia sinistra apparsa subito gonfia.
Dopodichè la prima vera palla gol ce l’hanno i nerazzurri, ma Lautaro gira sul fondo da ottima posizione non approfittando di un errore in disimpegno di Koulibaly. I partenopei rispondono al 33′ con Zielinski, impreciso dal limite con un destro al volo velenoso. Nella ripresa resiste il grande equilibrio e solo al 63′ il Napoli torna a spaventare l’Inter con Lozano, che controlla e calcia sul lancio di Insigne probabilmente però in posizione irregolare.
La squadra di Gattuso cresce e poco più tardi sfiora il vantaggio con un colpo di tacco di Insigne parato alla grande da Handanovic, ma dall’altra parte sono i nerazzurri che trovano l’episodio per sbloccarla. Un rimpallo favorisce Darmian che viene steso in area da Ospina, l’arbitro assegna il rigore ed espelle Insigne per proteste, Lukaku realizza l’1-0 e mette in discesa la gara dei suoi. I partenopei non ci stanno e vado ad un passo dal pareggio, se non fosse per un altro miracolo di Handanovic sull’ex Politano, che calcia a botta sicura trovando la super risposta dello sloveno, provvidenziale anche nel finale su Di Lorenzo. In pieno recupero, invece, è il palo a salvare l’Inter sulla girata di Petagna, sigillando il definitivo 1-0 con cui fa festa la squadra di Conte
Secondo 2-2 consecutivo per il Milan di Stefano Pioli che, dopo il pareggio casalingo con il Parma, viene fermato anche a Marassi dal Genoa di Rolando Maran. A segno Mattia Destro con una doppietta per i padroni di casa, Calabria e Kalulu per i rossoneri.
Nel primo tempo le squadre si studiano, gli spazi sono pochi e le occasioni da rete si contano sulle dita di una mano. Chalanoglue e Rebic esaltano le doti di Perin ma non trovano il gol. Per la decima volta in questo campionato il Genoa va al riposo senza segnare, un ‘record’ negativo che racconta le difficoltà sotto porta della squadra del presidente Preziosi.
Il vantaggio del Genoa però arriva due minuti dopo l’inizio del secondo tempo. è firmato da Mattia Destro, il più veloce a spingere la palla in porta dopo una bella parata di Donnarumma su tiro improvviso di Shomurodov. La gioia per i liguri dura poco visto che, cinque giri di lancetta dopo, la staffilata di Calabria dalla distanza riporta il match in equilibrio.
Ma le emozioni non finiscono qui. La giornata di grazia di Destro continua. Un colpo di testa, al 60′, ridà il vantaggio ai rossoblu e costringe il Milan a inseguire ancora. Un inseguimento che finisce all’83esimo minuto quando, su azione di calcio d’angolo, la torre di Romagnoli libera Pierre Kalulu che insacca il definitivo pareggio. La coppia di difensori centrali salva Pioli e permette al Milan di mantenere l’imbattibilità.
Il Grifone, infatti, era stato l’ultima squadra in grado di battere il Milan in campionato: 2-1 a San Siro nel match dell’8 marzo, l’ultimo prima dell’interruzione della Serie A a causa dell’emergenza Coronavirus. E ci è andata vicino anche in quest’occasione. Il Milan, che ha saputo soffrire, rimane l’unica squadra imbattuta nei maggiori cinque campionati europei dalla ripresa dei campionato lo scorso maggio (24 partite: 17 vittorie e 7 pareggi).
Con questo pareggio il Milan mantiene un punto di vantaggio in cima alla classifica nei confronti dei cugini interisti. Il Genoa resta in zona retrocessione con appena 7 punti in 12 partite. Ma i segnali di una ripresa, oggi, si sono visti tutti.
Finisce 1-1 la sfida della dodicesima giornata di Serie A tra Fiorentina e Sassuolo che permette a entrambe di muovere la classifica. Gli emiliani giocano un calcio veloce, fatto di pochi tocchi e rapide verticalizzazioni. Così nasce il gol del vantaggio, al 13esimo minuto, di Junior Traorè: taglio preciso dell’esterno alle spalle dei difensori viola, assist millimetrico di Berardi, e conclusione di prima sull’uscita del portiere. La Fiorentina di Cesare Prandelli incassa il colpo e prova a reagire.
La manovra è confusionaria ma veemente e sono i singoli a provare a fare la differenza. Come Frank Ribery che, entrato in area, nasconde il pallone a Locatelli, irruento nell’intervento. è il rigore, calciato da Vlahovic, che sancisce il pareggio della squadra di casa. Nella ripresa sono le traverse a vibrare e a dare l’illusione del gol: prima quella di Obiang, per il Sassuolo, con una fortissima conlusione dalla distanza; poi quella di Ribery, migliore in campo per i viola, che salta due giocatori con una serpentina ubriacante e stampa il suo autografo sul montante.
Negli ultimi minuti le due squadre pensano più a non scoprirsi e portare a casa un risultato che, vista la partita, è più che giusto. Il Sassuolo di De Zerbi, con questo punto, sale a 23 punti raggiungendo il Napoli e rimanendo nelle zone nobili della classifica. La Fiorentina rimane invece al quart’ultimo posto con appena 10 punti, appena sopra la quota salvezza.
Parma e Cagliari non si fanno male e si dividono un punto pareggiando per 0-0 dopo novanta minuti opachi. Quella del Tardini è stata una partita spigolosa, con poche azioni da gol, con due squadre ancora impegnate a trovare la loro identità in un campionato di mezza classifica. (
Ci hanno provato con più costanza i padroni di casa che recriminano per un tiro di Kurtic da posizione ravvicinata, finito clamorosamente a lato, e per un gol annullato a Osorio per posizione di fuorigioco rilevata dal Var. Per la squadra di Di Francesco non ha pagato l’inserimento di Alberto Cerri dal primo minuto, presto sostituito a inizio ripresa dal ‘Cholito’ Simeone. I rosoblu però non hanno mai dato l’impressione di poter colpire una difesa magistralmente guidata da Bruno Alves.
Il recupero di Nandez ha dato nuova linfa al centrocampo ma è la velocità di gioco che ancora è deficitaria. Nella ripresa i pericoli maggiori li ha portati Gervinho, sempre sgusciante e vera spina nel fianco dei difensori isolani. Le azioni dell’ivoriano però non si sono mai concretizzate e neanche Roberto Inglese, ben servito in area, a quindici minuti dalla fine, ha trovato la porta da posizione favorevole.
I ducali hanno 12 punti in classifica e inseguono i sardi appena un gradino sopra. Entrambe hanno però bisogno di un colpo di coda che cambi le sorti di una stagione che può regalare ancora molte soddisfazioni.
È un 2-2 pieno di emozioni quello tra Spezia e Bologna. I liguri hanno dominato per lunghi tratti la partita ma poi hanno rischiato di perderla all’ultimo secondo quando Barrow si è fatto respingere il rigore da Provedel. A segno Nzola, con una doppietta, Dominguez e lo stesso Barrow.
Lo Spezia festeggiava la prima partita casalinga giocata al “Picchi” dopo i lavori che avevano portato la squadra a emigrare. È la prima partita di Serie A nello stadio spezzino non lesina emozione tra occasioni da gol, cambi di fronte e di punteggio.
Il primo gol è un azione da biliardo: Maggiore imbecca Gyasi che con un tocco di sponda serve a Nzola il piu’ facile dei gol. I felsinei nella prima ora di gioco sono lenti, faticano a centrocampo, e provano a raddrizzare il match solo su palla da fermo. Tomiyasu di testa impegna il portiere avversario ma il vantaggio ligure e’ meritato. A inizio ripresa la squadra di Italiano prende prima un palo clamoroso con Agudelo e poi raddoppia, ancora con Nzola, ancora una volta a porta vuota.
È il 63′ e Mihaijlovic è sempre più sconsolato in panchina. Ma dieci minuti dopo il sussulto degli ospiti, ancora da palla ferma, da’ l’inizio della rimonta. Dominguez aggancia in area con il destro su azione di calcio d’angolo e accorcia le distanze. L’ultima mezz’ora e’ di marca rossoblu ma il pareggio arriva solo al 92esimo. Barrow vede Provedel lontano dai pali e con un preciso tiro dalla distanza lo sorprende, scavalcandolo.
Due minuti dopo Pobega atterra Soriano in area e il Var convince l’arbitro ad assegnare il rigore. E qui si consuma la vendetta di Provedel che respinge il tiro dell’attaccante bolognese, due vollte, salvando il risultando ed evitando la sconfitta. Lo Spezia sale così a 11 punti in classifica e si tiene fuori dalla zona retrocessione. Il Bologna ha un punto in più ma, con questo pareggio, interrompe la serie di due sconfitte consecutive e rifiata dopo alcune prestazioni deludenti.
Vittoria preziosa, nella dodicesima gioranta di Serie A, per la Sampdoria sul campo del Verona, un 2-1 arrivato grazie a i gol di Ekdal e Verre. Non è servito agli scaligeri il rigore mandato a segno da Zaccagli che ha solo accorciato le distanze. La squadra di Ranieri ritrova così il successo dopo quasi due mesi mentre quella di Juric si ferma dopo tre risultati positivi consecutivi.
E’ il turnover a caratterizzare l’undici titolare dei blucerchiati al Bentegodi. Fuori Candreva e Quagliarella con l’inedita coppia offensiva composta da La Gumina e Verre. Juric invece conferma Zaccagni e Salcedo, tra i giocatori più in forma, che agiscono alle spalle di Di Carmine.
La prima vera azione e’ al 30esimo minuto con La Gumina che impegna Silvestri con un colpo di testa da azione di calcio d’angolo. Dopo cinque minuti c’è la reazione dei padroni di casa con Barak che, dopo un paio di dribbling, viene fermato sul più bello dall’uscita di Audero. Al 41esimo minuto arriva l’eurogol di Ekdal che da oltre trenta metri coglie una traiettoria bassa e imprendibile.
Ad inizio ripresa arriva il raddoppio. Verre che approfitta dell’errore di Lovato per mandare il pallone alle spalle di Silvestri. Al 70esimo minuto Colley viene steso in area guadagnando il rigore che Zaccagni non sbaglia
. L’assalto sccaligero non porta però nessun frutto con il muro blucerchiato che resiste fino al triplice fischio. Nel finale espulso il veronese Barak. La formazione di Ranieri sale a quota 14 punti in classifica, ben lontana dalla zona retrocessione, mentre il Verona resta settimo con 19 punti.
Vedi: Inter batte il Napoli nel big match. Un altro pareggio per il MIlan
Fonte: sport agi