Usa e Gran Bretagna affronteranno insieme “minacce senza precedenti” nel mondo, soprattutto quelle relative alla Russia, alla Cina e all’islamismo. E’ quanto si legge in un articolo pubblicato oggi dal Financial Times a firma congiunta del direttore della Cia, William Burns, e quello dell’Mi6 britannico, Richard Moore. Oggi, scrivono i due 007, le intelligence devono agire “in un sistema internazionale complesso, in cui i nostri due paesi affrontano una serie di minacce senza precedenti”. Sulla guerra in Ucraina, Burns e Moore affermano che “è più importante che mai mantenere la rotta” per contrastare la Russia e sottolineano che “continueranno ad aiutare” Kiev. “Mantenere la rotta è più importante che mai. Putin non riuscirà a estinguere la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina. Le azioni della Russia sono una flagrante violazione della Carta delle Nazioni Unite e delle norme globali. Continueremo ad aiutare i nostri coraggiosi e risoluti partner dell’intelligence ucraina”, scrivono. Oltre all’Ucraina, prosegue l’articolo, Usa e Gb “continueranno a lavorare insieme per interrompere la sconsiderata campagna di sabotaggio in tutta Europa condotta dall’intelligence russa e il suo cinico uso della tecnologia per diffondere bugie e disinformazione progettate per creare divisioni tra di noi”.
Passando poi alla Cina, si tratta, scrivono Burns e Moore, della “principale sfida geopolitica e di intelligence del XXI secolo”. “Abbiamo riorganizzato i nostri servizi per riflettere tale priorità”. Nel frattempo, l’antiterrorismo rimane fondamentale per la nostra partnership e lavoriamo a stretto contatto con altri per proteggere le nostre terre e contrastare la minaccia risorgente dell’Isis.
In Medio Oriente, prosegue l’articolo, Cia e Mi6, “hanno sfruttato i nostri canali di intelligence per spingere con forza verso la moderazione e la de-escalation. I nostri servizi stanno lavorando incessantemente per raggiungere un cessate il fuoco e un accordo sugli ostaggi a Gaza, che potrebbe porre fine alle sofferenze e alle spaventose perdite di vite umane dei civili palestinesi e riportare a casa gli ostaggi dopo 11 mesi di infernale prigionia da parte di Hamas”. (AGI)