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'Infinito mistero paranormale',  cacciatori dell'invisibile in azione in Sardegna

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AGI “Per favore non chiamateci Ghostbusters”. Francesco Piras, 38 anni di Sassari, con la sua associazione no-profit ‘Infinito mistero paranormale’, assieme ad altri due soci, rintraccia presunte entità ‘intrappolate’ nelle abitazioni o in ruderi abbandonati. “Non andiamo a caccia di fantasmi”, si affretta a precisare Piras, conscio della diffidenza e dello scetticismo attorno alla materia. E spiega nel dettaglio la singolare attività del suo gruppo, pronto a intervenire su richiesta e senza scopo di lucro – assicura – per captare ‘presenze’ e ricostruirne la storia e le ‘intenzioni’. Esperienze che Piras ha raccontato all’AGI.

“Vietato fumare”

“In una casa del centro storico gli inquilini avevano notato movimenti anomali”, racconta il presidente dell’associazione sassarese. “Tramite le nostre indagini, con l’ascolto di lunghe sedute di registrazioni, abbiamo rilevato che alcune entità presenti non volevano che si fumasse dentro casa e che preferivano che per fumare si andasse fuori dall’abitazione”. Ma come si fa a capire cià che una ‘presenza’ vuole manifestare? “Ci sono entità piu’ evolute, come quella contraria al fumo in casa, che parlano”, spiega Francesco Piras. “Con le registrazioni audio riusciamo a sentire parole, difficilmente sono frasi di senso compiuto: occorre fare una ricostruzione mettendo insieme le parole decifrate”.

Le entità di cui sostiene di occuparsi l’associazione di Sassari possono essere di diversa natura. A seconda delle loro caratteristiche, si possono manifestare attraverso suoni, spostamenti di oggetti o parole. “Ci sono poi entità sedentarie”, riferisce Francesco Piras, “quelle abitudinarie come nel caso di una donna che ho visto sedersi attraverso l’impronta lasciata sul divano e accendere la tv. Oppure quella di un uomo che non voleva che il suo bastone venisse spostato dal punto in cui lo aveva lasciato. I proprietari della casa da allora lo hanno addirittura fissato con un chiodo in quel punto e non ci sono più stati episodi anomali”.

Un cambiamento di temperatura, un’impronta, una porta che si chiude, un oggetto che si sposta, cosi’ si manifestano le ‘presenze’ identificate da ‘Infinito mistero paranormale’. “Per interagire col mondo fisico devono avere tanta energia”, sottolinea Francesco Piras, “e non è come si pensa o si vede nei film: non tirano oggetti contro le persone e non vogliono fare del male, abbiamo trovato entità che avevano lasciato qualcosa in sospeso”.

La suocera infastidita

A volte le motivazioni che spingono a non lasciare la propria casa sono molto terrene: “Mi è capitato di trovare l’entità di una suocera”, racconta Piras, “che non voleva andare via dalla sua casa perché non era felice che la nuora vivesse lì”. Il nostro metodo può essere utile anche nei casi di suicidi: grazie alla metafonia riusciamo a sentire le ultime parole di chi ha compiuto quel tragico gesto”.

Per sgombrare il campo da ogni ombra di ritualità e di spiritismo, Piras tiene a precisare che lui e i suoi soci non si affidano ai sensi, ma compiono le loro ricerche con un approccio tecnico attraverso sofisticati dispositivi. “Ogni sessione può durare anche fino a 7 ore di registrazione audio e video”, spiega Piras. “Ascoltiamo i rumori e attraverso una decodifica minuziosa riusciamo a estrapolare le parole delle entità presenti in un ambiente e analizzare le loro voci”.

Telecamere a visione notturna e rilevatori di campi elettromagnetici: “Utilizziamo il K2 EMF – precisa Francesco Piras – in grado di individuare tracce di fonti di energia e di rilevare fluttuazioni di campi elettromagnetici nell’ambiente”. Ma anche registratori e microfoni professionali: la fase post registrazione è considerata cruciale e può durare alcuni giorni perché l’ascolto richiede massima concentrazione e spesso si analizza lo stesso frame con più orecchie, nel tentativo di ricostruire con precisione le parole, i suoni e le voci delle entità ‘catturate’ in quella sessione. Nell’arsenale dell’associazione ci sono anche telecamere termiche con telemetro laser.

Lo studio e l’approccio tecnico di Francesco Piras nascono da un interesse personale verso il paranormale e da alcune esperienze dirette: “Ho vissuto episodi significativi in passato che mi hanno aperto alla possibilità dell’esistenza di qualcosa oltre il tangibile e ho approfondito fino a decidere di mettermi a disposizione per aiutare gli altri”.

Entità ‘dispettose’

I ‘committenti’ dell’associazione sono persone che hanno riscontrato dei problemi nella loro abitazione e di cui non si danno una spiegazione: “Una volta ci ha contattati una donna che affittava la sua casa ma gli inquilini scappavano sempre”, ricorda Piras, “oppure persone che vedono ombre in casa o libri che cadono. Noi andiamo e attraverso i macchinari le entita’ prendono energia e interagiscono. Non sempre le sessioni filano lisce: spesso, quando non vogliono essere disturbate, ci scaricano le batterie dei nostri dispositivi, così capiamo che quel giorno non siamo graditi”.

Non ci sono orari in cui incontrarle: “Non è vero che si presentano la notte”, smentisce Francesco Piras. “Ci sono credenze assolutamente false e rituali che non hanno senso e noi cerchiamo col nostro approccio tecnico di sfatarli”. L’associazione ‘Infinito mistero paranormale’ interviene su chiamata gratuitamente: “Abbiamo fatto investimenti importanti, una telecamera a visione notturna può costare fino a 5 mila euro: per questo, d’ora in poi – auspica il fondatore – confidiamo anche in chi vuole partecipare con delle sponsorizzazioni”.

Francesco Piras vorrebbe realizzare un sogno con la sua associazione ed entrare nel vecchio ospedale militare San Leonardo di Santu Lussurgiu, nell’Oristanese, con i dispositivi, per registrare qualche sessione: “Chissà quante entità intrappolate tra corsie e vecchi ambulatori”.

Source: agi


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