Il primo ministro indiano Narendra Modi ha prestato giuramento per il suo terzo mandato dopo che i risultati elettorali peggiori del previsto lo hanno indebolito, costringendolo a dipendere dai voti dell’Alleanza nazionale democratica, formata da 15 partiti, perché il suo Bjp per la prima volta in 10 anni non ha conquistato la maggioranza assoluta. Affiancato dai funzionari del partito nazionalista indù e dai leader della coalizione, Modi ha promesso durante la cerimonia che consacra l’assunzione formale dell’incarico, di essere “genuinamente fedele alla costituzione dell’India”.
Le guardie d’onore erano schierate sui gradini del palazzo presidenziale e una banda di ottoni militare suonava mentre il leader pronunciava il giuramento. Poiché i ministri del nuovo esecutivo non sono ancora stati annunciati, gli osservatori hanno seguito la cerimonia per individuarli fra coloro che prestano giuramento dopo Modi, pur non potendo attribuire i rispettivi portafogli. L’ex ministro degli Interni, Amit Shah, l’ultimo ministro degli Esteri, Subrahmanyam Jaishankar, o l’ex ministro delle Finanze, Nirmala Sitharaman, saranno alcuni dei volti anche del nuovo governo.
Modi è salito al potere per la prima volta nel 2014 ed è stato rieletto nel 2019. In entrambe le occasioni il presidente ha governato da solo grazie alle maggioranze che il suo partito, il Bharatiya Janata Party (BJP) ha ottenuto nella Camera bassa del Parlamento o Lok Sabha. All’ultima tornata elettorale, conclusasi la scorsa settimana, il partito ha invece ottenuto solo 240 seggi, non sufficienti per la maggioranza fissata a 272. Mercoledì scorso gli eletti dei partiti alleati, che arrivano a 290 seggi, hanno eletto Modi leader della nuova legislatura. In cambio, secondo il quotidiano Indian Express, il BJP ha concesso più di una dozzina di ministeri agli altri partiti della NDA.
Alla cerimonia hanno partecipato sette leader politici dei paesi alleati dell’India: i presidenti dello Sri Lanka, Ranil Wickremesinghe, e delle Maldive, Mohamed Muizzu; il vicepresidente delle Seychelles, Ahmed Afif; i primi ministri del Bangladesh, Sheikh Hasina, del Nepal, Pushpa Kamal Dahal, del Bhutan, Tshering Tobgay e delle Mauritius, Pravind Kumar Jugnauth. Con il suo terzo mandato consecutivo, Modi eguaglia il record di Jawaharlal Nehru, il primo presidente dell’India dopo l’indipendenza dall’Impero britannico nel 1947, e che governò il Paese per tre mandati ininterrotti fino alla sua morte nel 1964. (AGI)