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In Tunisia una nave ‘ospedale’ per le tartarughe marine ferite

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Su una chiatta a centinaia di metri al largo delle isole Kerkennah, nel sud della Tunisia, un gruppo di studenti osserva attentamente Besma, una tartaruga marina in via di guarigione, che si trascina verso l’acqua e si tuffa.
La chiatta, utilizzata per curare le tartarughe caretta caretta ferite, è il primo centro di riabilitazione galleggiante per la specie nel Mediterraneo, dicono i suoi organizzatori.
Ospitando recinti con reti sott’acqua, consente alle specie minacciate di ricevere cure in acqua salata, il suo habitat naturale.
“È importante che le tartarughe marine si riprendano nel loro ambiente naturale”, ha detto Hamed Mallat, un biologo marino che dirige il progetto finanziato dalle Nazioni Unite.
“Li mettiamo in uno spazio abbastanza grande da consentire loro di muoversi e nutrirsi più comodamente”, ha aggiunto. Mallat, membro della locale Kraten Association for Sustainable Development e dell’International Sea Turtle Society, ha fondato il progetto il mese scorso e ha detto che la chiatta di riabilitazione è stata rimodellata da una gabbia di acquacoltura affondata. Può contenere fino a cinque tartarughe marine alla volta, ognuna nel proprio recinto, e si estende per 150 metri quadrati (1.610 piedi quadrati) in superficie, con reti sottostanti per consentire agli animali convalescenti di raggiungere il fondo del mare.(AGI)