Trema la maggioranza in Francia, tutti si interrogano sul futuro del secondo mandato di Emmanuel Macron mentre i francesi vanno alle urne oggi per il ballottaggio delle legislative, che dovrà rinnovare il Parlamento. La coalizione presidenziale Ensemble! ha l’obiettivo dichiarato, ma molto difficile per i sondaggi, di ottenere almeno 289 seggi, la maggioranza assoluta prima di accontentarsi di quella relativa.
Mentre il presidente vota a Le Touquet, sulla Manica, insieme alla moglie Brigitte, dal ministero dell’interno arrivavano i dati dell’affluenza di metà mattina con un lieve aumento di mezzo punto rispetto al primo turno: se a mezzogiorno di domenica scorsa – quando alla fine della giornata fu stabilito il record negativo di affluenza del 47, 5%,- aveva votato il 18,43% dei francesi, oggi è stato il 18,99%. Il dato indica anche un lieve aumento rispetto al ballottaggio delle legislative del 2017, che raggiunse il 17,75%.
Alle 17 la partecipazione al secondo turno delle elezioni legislative francesi è del 38,11%, in calo di 1,31 punti rispetto a domenica scorsa, quando alla stessa ora si erano
recati alle urne il 39,42% degli elettori. L’affluenza è invece superiore rispetto a cinque anni, quando al secondo turno delle legislative alle 17 la partecipazione era stata del 35,33%.
Ma nulla è ancora detto, si dovrà attendere fino alla fine, dopo le 20, ora in cui chiuderanno le urne anche nelle grandi città, se i francesi daranno la necessaria fiducia al programma di riforme del presidente eletto al suo secondo mandato, quasi due mesi fa. Circa 48 milioni di aventi diritto al voto dovranno scegliere i 577 futuri deputati dell’Assemblea nazionale e se questi rientreranno nella coalizione di maggioranza presidenziale con Macron che rischia di affrontare cinque anni di “anatra zoppa” o di “coabitazione”, se la maggioranza in Parlamento non fosse confermata.
Al primo turno di voto domenica scorsa la coalizione Ensemble! guidata da Macron ha staccato di appena 21mila voti l’alleanza delle sinistre Nupes, guidata da Jean-Luc Mélenchon: una differenza dello 0,9% dal 25,75% (5.857.558 voti) al 25,66% (5.836.116 voti). Una vittoria ottenuta dalla coalizione di centrodestra per un soffio, che per Macron implica il rischio di perdere la maggioranza assoluta all’Assemblea nazionale, e quindi la forza e la tranquillità necessarie a portare avanti la sua agenda presidenziale.