Un uomo di 43 anni, Amirouche Hammar, potrebbe essere il ‘paziente zero’ in Francia, il primo di cui si sia accertato il contagio risalente già al 27 dicembre scorso.
L’uomo ha rivelato la sua identità dopo che nel fine settimana un ospedale vicino a Parigi ha reso noto di aver testato nuovamente vecchi campioni di influenza e di aver trovato un test positivo al coronavirus datato 27 dicembre: un risultato che lascia intendere come il virus si fosse diffuso in Francia ben prima del 24 gennaio quando il Paese confermo’ ufficialmente il primo caso.
Parlando con BfmTv Hammar, una storia sanitaria di diabete e allergie, ha raccontato di aver avuto inizialmente i sintomi classici: tosse secca, febbre, affaticamento, difficoltà respiratorie; ma poichè la febbre non passava, una mattina all’alba, alle 5:00, ha preso l’auto ed è andato in ospedale. Aveva “forti dolori” al petto e si è affidato alle cure dei medici locali, che pero’ non hanno capito molto. L’uomo ha saputo solo una decina di giorni fa di esser risultato positivo al Covid-19. Non è chiaro neppure come si sia contagiato visto che non ha collegamenti diretti con la Cina. Ma sua moglie lavora in un supermercato vicino all’aeroporto Charles de Gaulle, frequentato dai passeggeri che fanno shopping dopo l’atterraggio. Il medico che ha reso noto il caso aveva raccontato che la moglie lavorava in un mercato del pesce con colleghi di origini cinesi.
“Ci chiediamo se fosse asintomatica”, ha dichiarato Yves Cohen, responsabile del serizio rianimazione neglii ospedali di Avicenne a Bobigny, dove è stato curato Hammar.
L’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha definito “non sorprendente” la scoperta e ha esortato i Paesi a indagare altri casi sospetti risalenti nel tempo. Le autorità cinesi avvertirono l’Oms dell’esistenza della malattia il 31 dicembre e si riteneva che il contagio non si fosse diffuso in Europa fino a gennaio inoltrato.
La scoperta di un paziente in Francia già il 27 dicembre “offre una visione completamente nuova di tutto”, ha affermato il portavoce dell’Oms, Christian Lindmeier, secondo cui “i risultati aiutano a comprendere meglio la potenziale circolazione del virus di Covid-19”. Altri possibili casi, precedenti a quanto si ritenesse, potrebbero emergere dopo nuovi test, ha aggiunto, esortando i paesi a controllare i casi di polmonite con origine ignota registrati alla fine del 2019.
Vedi: In Francia sospetti sul paziente zero, forse i primi contagi avvenuti a dicembre scorso
Fonte: estero agi