I firmatari hanno anche accettato di sospendere o disattivare account falsi e account sospetti. Queste misure riguarderebbero anche la pubblicità a pagamento e i contenuti condivisi dagli utenti. Il rilascio del codice arriva pochi giorni dopo lo scontro tra Facebook e il governo australiano: il social ha bloccato agli utenti australiani la condivisione di link e notizie, in risposta a un disegno di legge che intende costringere i colossi del web a pagare gli editori per la condivisione delle news.
Il codice è stato sviluppato in risposta a un’indagine del governo sul ruolo delle piattaforme online nella diffusione di informazioni false o disinformazione. Questo problema è diventato particolarmente delicato durante gli incendi boschivi che hanno devastato l’immenso continente-isola alla fine del 2019-inizio 2020 e dall’inizio della pandemia di coronavirus.
“Le false informazioni possono causare gravi danni agli individui e alla società”, ha dichiarato l’Autorità governativa per le comunicazioni e i media (Acma), responsabile della supervisione dell’attuazione di questo codice, sottolineando che nel 2020 più di due terzi degli australiani hanno espresso preoccupazione per l’entità della disinformazione online.
I colossi del web hanno concordato di riferire al governo sullo stato di avanzamento di questo codice entro la fine di giugno e di pubblicare rapporti annuali. Il ministro delle comunicazioni Paul Fletcher ha avvertito le aziende tecnologiche che il governo “monitorerà attentamente” l’attuazione delle misure.