Il ritorno del fondo perduto per le partite Iva è già in cantiere e potrebbe trovar posto nel nuovo decreto legge “Novembre” annunciato nei giorni scorsi dal ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, nel corso della conferenza stampa di presentazione della manovra di bilancio 2021-2023. E questa volta l’accesso all’aiuto riservato ad artigiani, commercianti, agricoltori e autonomi con ricavi fino a 5 milioni sarà parametrato alle perdite subite nell’intero semestre.
Il provvedimento d’urgenza, previsto soprattutto per rimodulare le risorse stanziate nel 2020 a sostegno delle attività produttive più colpite dalla crisi economica innescata dal Covid-19, dovrebbe veder la luce nelle prossime settimane. E questo sia per attendere il quadro delle somme utilizzate dall’Inps per la cassa integrazione, sia per consentire di far salire sulla manovra di bilancio la legge di conversione del decreto Novembre.
Sulla cassa integrazione il Governo ha già annunciato di volerla estendere fino al 31 dicembre prossimo per consentire una copertura anche alle imprese che a metà novembre termineranno il plafond di settimane utilizzabili. Vicino all’estensione della cosiddetta Cig Covid si punta a garantire, dunque, un nuovo ristroro alle partite Iva utilizzando il meccanismo degli aiuti a fondo perduto introdotto dal decreto rilancio (articolo 25) e gestito integralmente dall’agenzia delle Entrate.
Da quanto si apprende, la dote non sarebbe superiore ai tre miliardi contro i 6,5 miliardi che con la prima edizione del fondo perduto sono stati erogati dalle Entrate alle oltre 2,3 milioni di partite Iva che ne hanno fatto richiesta. Il nuovo aiuto, come anticipato, sarebbe circoscritto ad artigiani, commercianti, autonomi e agricoltori che nel primo semestre 2020 hanno subito perdite rilevanti rispetto al primo semestre del 2019. Sarà l’ammontare delle risorse finali disponibili a fissare l’asticella su cui si fermerà la percentuale di calo del fatturato e dei corrispettivi (ossia gli scontrini bbattuti): al 33% come è accaduto nella prima edizione del fondo perduto o al 50 per cento. Del resto, una contrazione del 33% misurata sul primo semestre sarebbe in linea con la doppia scelta già fatta nel decreto Agosto. Il Dl 104 ha, infatti, ancorato a questo parametro la possibilità per le partite Iva soggette alle pagelle fiscali o nel regime forfettario di rinviare i versamenti degli acconti in scadenza a fine novembre al 30 aprile 2021 e (con un emendamento approvato in conversione dopo le pressanti richieste soprattutto dei commercialisti) di recuperare in tutto o in parte i versamenti in autoliquidazione della scorsa estate aggiungendo una maggiorazione dello 0,8 per cento.
Tornando al fondo perduto, va ricordato che per la prima edizione le richieste sono state superiori alle risorse stanziate: poco meno di 6,2 miliardi disponibili contro i 6,568 miliardi richiesti e in gran parte già liquitati dalle Entrate. A questi, però, si aggiungono 124 milioni che al momento risultano essere congelati, perché le istanze di fondo perduto hanno richiesto un supplemento di indagine da parte delle Entrate in quanto sono stati ravvisati profili di rischio di frode.