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Il Washington Post sfida la crisi e il New York Times

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AGI – Il Washington Post amplia la redazione, la porta a oltre 1000 giornalisti, e crea poli a Londra e Seul per ampliare l’offerta informativa in Europa e in Asia. 

Con un annuncio assolutamente in controtendenza rispetto al panorama editoriale mondiale, il prestigioso quotidiano proprietà di Jeff Bezos, il miliardario fondatore di Amazon, prevede di creare poli redazionali a Londra e Seul per dare una copertura giornalistica più efficace 24 ore su 24.               

L’annuncio è una sorpresa visto che la maggior parte dei media, con la crisi economica dilagante e il progressivo allontanamento dei lettori dalla carta stampata, tendono a risparmiare denaro, a tagliare posti di lavoro e a investire solo sul web.

La sfida al New York Times

Già nel 2018 il Post aveva fatto sapere di esser tornato con i conti in positivo, ma non aveva pubblicato i dati finanziari. Il quotidiano adesso spera di aumentare il numero di abbonati digitali e l’obiettivo sembra essere quello di competere con il New York Times, che dispone di almeno 1.700 giornalisti e presta particolare attenzione ai suoi lettori internazionali. 

Il quotidiano aprirà nuovi uffici a Sydney, in Australia, e a Bogotà, in Colombia, e in tal modo diventeranno 26 le sue redazioni all’estero (con un polo editoriale di base in Europa per coprire i conflitti globali).  Con l’operazione, la redazione aumenterà di 44 giornalisti, portando l’organico totale a 1.010, un record mai raggiunto dalla sua nascita nel 1877. 

“Siamo molto emozionati all’idea di espanderci così sostanzialmente”, ha commentato Marty Baron, direttore esecutivo del Post. “I lettori si avvantaggeranno da un giornalismo arricchito, più approfondito, più veloce, diversificato e innovativo. E questo indica un’immensa fiducia nel futuro del Post”.

Vedi: Il Washington Post sfida la crisi e il New York Times
Fonte: estero agi


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