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Il ritorno di Nadal e la sfida impossibile

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‘Ho l’età che ho’ dice il campione che affronterà Dominic Thiem, dopo un anno di stop e un intervento chirurgico seguito da una lunga riabilitazione
tempo di lettura: 5 min
AGI – “Non sono testa di serie, ho l’età che ho. È passato un anno. C’è stato un intervento chirurgico, è stato un lungo periodo senza potermi allenare a un livello decente. Per me, sapere come andranno le cose è un po’ imprevedibile. La competizione è diversa dall’allenamento”.
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Parola di Rafa Nadal, 37 anni, 22 Slam in carriera, che domani tornerà in campo dopo un anno di stop per diversi malanni fisici. Affronterà Dominic Thiem, altro Grande del tennis in cerca di conferme su un suo ritorno competitivo nel circuito. I due si affronteranno al primo turno (sedicesimi di finale), del torneo ATP 250 di Brisbane, in Australia, competizione di preparazione agli Australian Open di Melbourne.
Un primo turno che anche solo 5-6 anni fa poteva essere una finale Slam, vista la caratura dei due campioni. Nadal non gioca in singolare esattamente da un anno, da quando perse al secondo turno degli Australian Open, il 18 gennaio 2023, a causa di un infortunio all’anca. Dopo due operazioni, mesi di riabilitazione e un crollo in classifica (è 672 nella classifica ATP), il maiorchino ha ricevuto l’invito a entrare direttamente nel tabellone principale di Brisbane e dice di essersi sentito bene durante le sessioni di allenamento. Per il momento, ovviamente, non è il caso di darsi obiettivi precisi e nemmeno di confermare se il 2024, come ha lasciato intendere, potrebbe essere la sua ultima stagione. Bisognerà solo vedere come regge il suo fisico, martoriato dagli infortuni in 22 anni di carriera.
“Sono consapevole che le cose non andranno bene, che è quasi impossibile che vadano bene”, ha detto il campione spagnolo al Pais. “Non sono testa di serie, ho l’età che ho”, ha detto, aggiungendo che farà il punto prima dell’Open di Francia, la sua casa sulla terra battuta dove ha vinto 14 volte.
Il semplice fatto di giocare di nuovo è una prima vittoria per lui, che ha confessato di aver preso in considerazione l’idea di smettere. “Se ho pensato di ritirarmi in quel periodo? Certo che ci ho pensato”. “Voglio sentire di poter scendere in campo e competere con chiunque”, ha aggiunto. “Alla fine non importa se ho vinto o perso, l’importante è aver ritrovato quella sensazione…”.
Nel frattempo, dopo un’assenza di 347 giorni, ha finalmente giocato di nuovo questo fine settimana nel torneo di doppio. In coppia con il connazionale e co-allenatore Marc Lopez, con cui ha vinto l’oro olimpico a Rio nel 2016, ha logicamente perso contro gli specialisti australiani Jordan Thompson e Max Purcell per 6-4, 6-4.
Ma in campo è apparso lucido e mobile, e il sorriso che gli ha illuminato il volto all’uscita dalla Pat Rafter Arena la dice lunga sulla sua voglia di fare. Il vero ritorno sarà domani in singolare. Il sorteggio lo mette di fronte all’austriaco Thiem, che ha battuto due volte in finale al Roland Garros, nel 2018 e nel 2019. L’ultimo dei loro 15 incontri (Nadal è in vantaggio per 9-6) è avvenuto alla fine della stagione 2020, durante la fase a gironi del Masters.
Thiem vinse in due tie-break. Da allora, la carriera dell’ex numero 3 del mondo si è sgretolata, colpa di un infortunio al polso destro che lo ha fatto precipitare al 352 posto al mondo a metà del 2002.Il vincitore degli US Open 2020 ha lentamente risalito la classifica, tornando nella Top 100 (all’inizio della stagione 2024 è classificato 98 al mondo), ma ha dovuto faticare molto per uscire dalle qualificazioni di Brisbane.

DI Giampaolo Roidi – fonte: AGI