(Adnkronos) – “Ricordo perfettamente dove ero domenica 19 luglio 1992 ma anche dove non ero il giorno prima, sabato 18, e cioè nell’ufficio del nostro bunkerino, dove Paolo Borsellino era venuto a trovarmi ma non ci incontrammo perché ero al mare con la mia famiglia. Perché sei venuto a trovarmi, Paolo? Era solo una visita di cortesia oppure volevi mettermi al corrente di qualcosa di importante? Non poteva essere un semplice saluto senza particolare importanza perché tu ritenesti di informare tua moglie, la cara e dolce Agnese, lei me lo confermò in seguito, che eri passato a trovarmi e che saresti tornato il lunedì successivo. Probabilmente c’era dell’altro, qualcosa che ritenevi io dovessi conoscere nel caso ti fosse successo quello che paventavi ma che non aveva fermato la tua disperata corsa contro il tempo, in quei terribili giorni della tua ultima estate, per scoprire i nomi degli esecutori materiali ma anche dei mandanti della strage di Capaci”. E’ il ricordo di Leonardo Guarnotta, il magistrato che fece parte del pool antimafia di Falcone e Borsellino. “Con la consapevolezza che bisognava fare in fretta, sempre più in fretta,perché eri certo che il tempo stava per scadere anche per te. Il mancato incontro con Paolo, il giorno prima della strage, è uno dei più grandi rimpianti della mia vita… – dice -Il pomeriggio del 19 luglio 1992 ero con la famiglia in una località balneare vicino Palermo e stavo guardando la tv”.
Source: Adnkronos