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IL PUNTO = Modi a Dubai racconta la ‘svolta’ dell’India (2)

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Dubai, 13 feb.

Il premier indiano Narendra Modi prende la scena sul palco del World Governments Summit di Dubai consegnando a una platea gremita delegazioni e inviati da tutto il mondo un discorso dai toni trionfalistici ma, soprattutto, da campagna elettorale, in vista delle elezioni di aprile.
Come leader del Paese ospite d’onore dell’11ma edizione del vertice (insieme a Qatar e alla Turchia di Erdogan, protagonista ieri a Dubai) Modi è arrivato sul palco preceduto da una poderosa scorta e con un lungo seguito di simpatizzanti e funzionari. La sua partecipazione al Summit s’inserisce, infatti, nell’ambito della sua settima visita ufficiale negli Emirati, un Paese che negli ultimi anni è diventato sempre più “strategico” per Nuova Delhi. Non solo per via dell’enorme comunità indiana (almeno 3,5 milioni) che qui lavora e fa affari.
A confermare la forza delle relazioni bilaterali tra i due Paesi, ugualmente impegnati nella definizione dell’Agenda di un nuovo mondo, è il continuo scambio di “cortesie istituzionali”: se gli Emirati erano stati ospite d’onore al G20 indiano, oggi è Dubai ha riservare lo stesso trattamento al Paese ‘fratello’. “L’anno scorso – ha confidato un diplomatico indiano all’Agenzia stampa degli Emirati, Wam – nelle rispettive qualità di Presidenti del G20 e della Cop 28, India e Emirati Arabi Uniti hanno sviluppato sinergie per utilizzare queste piattaforme nella definizione di un’agenda per un nuovo mondo”. Un’Agenda globale che punti a uno sviluppo generalizzato del Pianeta ma anche alla promozione di una visione condivisa del mondo che si rifaccia ai ‘valori comuni’” del Mahatma Ganghi (Padre della nazione indiana) e di Baba Zayed (fondatore dell’EAU).