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Il primo concerto a Milano dopo due anni è finito in una ressa infernale

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AGI – Era probabilmente lo show più atteso dell’anno a Milano, un ritorno dopo due anni di pandemia: il concerto per i 40 anni di Radio Italia davanti al Duomo, con 15 cantanti a esibirsi dai Pinguini Tattici Nucleari a Coez, da Francesco Gabbani a Ultimo, da Marco Mengoni a Elodie, Alessandra Amoroso e Blanco a chiudere la scaletta dopo la mezzanotte.

A guastare la festa sono state le resse, anche perché 15 mila persone non sono riuscite a entrare nella piazza e si sono accalcate nelle vie laterali, e i malori per il gran caldo e la mancanza di bottigliette d’acqua: alla fine il bilancio è stato di 210 persone soccorse, sei delle quali sono finite in ospedale.

In tanti si sono radunati davanti al palco fin dalle 9 del mattino di sabato, armati di acqua e cappellino i più previdenti, per conquistarsi un posto. La capienza della piazza era di meno di 20 mila spettatori e alle 18 i posti erano esauriti. La questura di Milano, verso le 21, ha diramato attraverso i media un invito a non recarsi in piazza perché sarebbe stato impossibile accedere.

L’intento era di evitare pressioni ai varchi, considerato anche che i sanitari del 118 erano già intervenuti per un centinaio di ragazzi con malori per la calca e il caldo. Ma i giovani hanno continuato ad affluire nella piazza e a tentare di forzare le transenne, hanno messo alla prova il cordone di forze dell’ordine.

Gli artisti, presentati da Luca e Paolo, hanno eseguito ciascuno tre canzoni accompagnati dagli arrangiamenti inediti dell’orchestra di 60 elementi diretta dal maestro Bruno Santori. Gianni Morandi è entrato in scena gridando “non ho mai avuto un pubblico così numeroso” e ha finito la sua esibizione con ‘O mia bela madunina’, in omaggio a Milano e al Duomo.

Il pubblico ha cantato, ballato e acclamato i suoi beniamini, specie Blanco che ha cantato ‘Notti In Bianco’.  “Vedere tutta questa gente che si abbraccia è bellissimo dopo questo ca… di Covid”, ha detto l’artista a Radio Italia Live.

Alla fine della serata sono state 210 le persone soccorse dal personale sanitario del 118, sei delle quali sono state trasportate in ospedale. I problemi maggiori si sono registrati tra le 15 mila persone rimaste nelle adiacenze del Duomo senza riuscire a raggiungere la piazza, invitate più volte ad allontanarsi.

Sui social tante proteste: “Organizzata malissimo – posta Anna – troppa gente, nessun maxi schermo …”. “Fuori dalle transenne noi, sicuri, lo eravamo ancora meno … comunque sono contenta per chi ha potuto godersi la serata”, mette nero su bianco un’altra.

“Spero in un’organizzazione migliore… Assurdo non esserci nessuno a vendere acqua per tutto il giorno”, si sfoga Laura P. E poi spiega meglio quale potrebbe essere stato il problema che ha causato i malori: “Una volta entrati dalle transenne, non c’era la possibilità di avere acqua da bere, tenendo conto che avevano scritto che si potevano portare bottiglie senza tappo quasi tutti avevano massimo un litro a testa che ovviamente dopo poco era calda e imbevibile. Non c’era nemmeno la possibilità di uscire a comprarla perché non si poteva più rientrare”.

“Organizzazione pessima arrivati lì nessuno aveva detto che ci sarebbero state le transenne, altro che aperto a tutti, ogni lato e traversa della Piazza Duomo chiuso”, commenta Veronica. “Ci hanno detto che la piazza era piena e non sarebbe entrato più nessuno – racconta Elisa – dalla galleria e vie limitrofe al Duomo, strapiene di gente, non si sentiva nulla, l’audio era veramente pessimo”.

“Le persone hanno già dimenticato il Covid – sottolinea invece Angela lamentando la mancanza di precauzioni – non concepisco tutti questi assembramenti. Avere un minimo di riguardo, no, vero? A scuola è obbligatorio indossare la mascherina, anche in giardino con 30 “. 

Source: agi


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