AGI – “Pensavo che il sussidio lo dessero solo ai grandi nomi. Invece grazie a Draghi potrò continuare a scrivere musica in tranquillità dopo momenti durissimi”.
Dante Vanelli, 79 anni, compositore e pianista, è da ieri uno dei beneficiari della legge Bacchelli.
“Ho avuto spesso difficoltà a mettere insieme pranzo e cena, col Covid poi le difficoltà sono aumentate perché non potevo suonare ai concerti – racconta all’AGI – è grazie ai miei fratelli e agli amici se non ho fatto la fame ed è grazie a uno di loro, che l’ha chiesto per me, se ho ottenuto questo aiuto ”.
Le difficoltà economiche, spiega, sono state dovute al fatto che lui vive “solo di musica e in particolare di composizione che richiede tanto studio e sacrificio, mentre la maggior parte dei pianisti sono solo interpreti, non scrivono musica”.
In più “a differenza di altri non ho avuto una cattedra e non ho fatto l’insegnante. Ho vissuto per la musica e basta, sono rimasto single perché tutta la mia vita è stata dedicata a questa passione. Non per la carriera, ma per il puro piacere di creare. Così è stato per tanti nomi illustri, Verdi ha fatto la fame”.
Per la sua ultima opera, che ha chiamato ‘Preludio sull’acqua’ e presenterà presto a Busseto (Mantova), “ci ho messo 4 anni. Comporre significa scrivere a mano, è molto faticoso”.
Il suo maestro è stato Marcello Abbado. “Ho studiato con lui a 18 anni al Conservatorio di Piacenza, poi tre anni all’Accademia Pisana a Siena e poi al Conservatorio di Milano. Ho tenuto concerti in tutto il mondo, con grandi successi. Ora vado verso gli 80 anni, vengono chiamati i più giovani a suonare ed è giusto anche se io ho ancora voglia. Anzi mi piacerebbe che questo sussidio rappresentasse l’inizio di una nuova vita in cui fare musica con più serenità, senza l’assillo della fame”.
Source: agi