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Il Natale al tempo del Covid

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AGI –  Le luci, gli addobbi, lo shopping. Le città del nostro Paese, da Nord a Sud, si vestono a festa e si preparano, in questo inedito Natale covid, ai giorni delle festività più attese. L’atmosfera è sicuramente particolare, ma, ritardi a parte, nessuno vuole rinunciare al clima di festa natalizio, sempre atteso, da grandi e piccoli, soprattutto in un anno difficile come questo che stiamo vivendo.

L’AGI ha fatto tappa in diverse città per ‘registrare’ l’aria di festa che si respira, tra una grande voglia di normalità, la fretta di mandare definitivamente in archivio il 2020, e tante speranze per il nuovo anno.

Milano

L’esplosione di luci che invadeva soprattutto il centro di Milano non ha la stessa potenza degli altri anni: molte le associazioni di commercianti di via, che hanno deciso di limitare le spese per le luminarie. Sono essenziali quelle di corso Buenos Aires ad esempio, e ridotte anche quelle nelle vie più periferiche come via Lorenteggio. In centro, come ogni anno, domina la facciata della Rinascente, tra piazza Duomo e corso Vittorio Emanuele, interamente coperta da una cascata di luce: forse l’unico vero segno di riconoscimento del Natale in città. Più sobri gli addobbi scelti dagli altri negozi. Anche in Galleria, dove rimane invece la tradizione dell’addobbo con luci blu e lo stemma di Milano nella cupola centrale.

Leggermente ridotte anche le dimensioni dell’albero di piazza Duomo, ma in compenso la ‘luce’ degli addobbi è stata portata anche in periferia. L’iniziativa è del Comune e si chiama ‘il Natale degli Alberi’: l’obiettivo è quello di allestirne uno ‘a tema’ in ogni quartiere. E così sono comparsi un albero fatto di bauli, che ricorda i lavoratori della musica e dello spettacolo, in piazza Cadorna; uno dedicato al mondo dei giocattoli, in un momento in cui i bambini, senza la scuola, hanno perso una parte importante della loro infanzia; e uno allestito come una tasca dei jeans più famosi, i Levi’s. Diciotto in tutto gli alberi sparsi in giro per la città.

Torino

Dalla Mole Antonelliana illuminata a festa, all’albero ‘Gold & Silver’ di piazza San Carlo, dal calendario dell’Avvento firmato da Emanuele Luzzati alle Luci d’Artista che illuminano strade e piazze cittadine. Torino mantiene vivi i suoi simboli della tradizione natalizia. Nessuna festa di piazza, per evitare assembramenti (le risorse risparmiate saranno utilizzate per iniziative di sostegno), ma nessuna rinuncia, per volere di Palazzo civico, alla magica atmosfera delle festività di fine anno. A cominciare dalla Mole, che fino al 6 gennaio sarà illuminata di blu, rosso o bollicine a seconda delle occasioni.

In piazza San Carlo invece protagonista è l’albero di Natale. Alto 22,5 metri per un diametro di 10, nel 2019 è stato annoverato dalla rivista Vanity Fair tra gli alberi di Natale più belli al mondo. La struttura, di acciaio e ferro, pesa 5300 chilogrammi, mentre 12 metri cubi di legno d’abete sono stati usati per i 150 elementi luminosi che lo compongono. La magia del Natale è scandita anche dallo scorrere dei giorni che in piazza San Carlo si manifesta con l’apertura del fiabesco e colorato calendario nato dalla fantasia di Emanuele Luzzati.  Le caselle del calendario sono aperte dai Vigili del Fuoco del Comando Provinciale di Torino. E ancora, Luci d’Artista, appuntamento classico per Torino, che in questa edizione conta 26 opere (tra allestimenti temporanei e permanenti) di cui 14 nel Centro città e 12 nelle altre Circoscrizioni.

Venezia

È un ‘Natale Digitale’ quello che illumina Piazza San Marco. Al posto del tradizionale abete natalizio tra la colonna di San Marco e di San Todaro, davanti alla laguna, trova spazio l’intervento artistico di Fabrizio Plessi: luce, tecnologica e schermi al led come messaggio positivo e di speranza. L’installazione, promossa dal Comune di Venezia e Vela Spa con la partnership di Assicurazioni Generali nell’ambito della rassegna “Le Città in Festa – Natale 2020”, è stata inaugurata venerdi.

L’albero di Natale quest’anno è un “faro” luminoso, composto da oltre 80 moduli di 1m per 50cm, che, come spiegato dall’artista, prende la forma di un albero della vita che unisce simbolicamente terra, acqua e cielo ed interpreta cosi’ il senso più profondo del Natale. Il progetto Natale di Luce 2020 in area marciana prevede anche un intervento luminoso alle Procuratie Vecchie e Nuove e lungo Calle XXII Marzo sino a campo Santa Maria del Giglio nonché il prolungamento sino al 6 gennaio dell’installazione L’Età dell’Oro sulla facciata dell’Ala Napoleonica del Museo Correr.

Genova

 “Natale di luce e di speranza”: è questo il fil rouge scelto dalla Liguria per “accendere” le festività.. A regalare emozioni ai genovesi quest’anno è una vera e propria esplosione di luci che vivacizzano le strade, le piazze e i vicoli di Genova – con il Comune che ha investito sulle luminarie a supporto dei Centri integrati di via ben 100mila euro – e che culminano con una “brillante” piazza De Ferrari, la piazza centrale della città trasformata in preziosa gemma scintillante.

Il nuovo allestimento di led che riveste gli edifici che la circondano, da palazzo Ducale a quello della Regione, toccando in parte il teatro Carlo Felice e l’Accademia ligustica fino all’elegante palazzo della Borsa, insieme al tradizionale abete natalizio.

Firenze

Promossa dal Comune e organizzato da MUS.E, con la direzione artistica di Sergio Risaliti, F-Light Sight, dall’8 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021, rivestirà di nuova luce gli spazi urbani, grazie a video-mapping, proiezioni, lightshow e installazioni artistiche. Un evento tra i più importanti in Italia nel suo genere, divenuto punto di riferimento anche in ambito europeo. La manifestazione coinvolgerà come sempre numerosi spazi della città, ridelineandone il profilo notturno: dalle piazze principali a Ponte Vecchio, dal Forte Belvedere alle torri e porte medievali, da Palazzo Medici Riccardi al Museo Novecento, oltre ai quartieri fuori dal centro storico e un omaggio particolare sarà dedicato alle strutture ospedaliere.

Due i videomapping dell’edizione di quest’anno, che animeranno sia Palazzo Medici Riccardi che Ponte Vecchio, trasformeranno le superfici in una tela attraverso suggestivi effetti visivi ispirati al tema della nuova edizione del festival. Per rendere omaggio alla ‘resistenza’ delle strutture ospedaliere cittadine durante l’emergenza sanitaria in atto, tre fasci luminosi saranno proiettati verso il cielo in una sera vicino al giorno di Natale. L’installazione luminosa, intitolata “I fari della resistenza. Fede, Speranza, Carità”, partirà simbolicamente da piazza della Repubblica, dove si trova la colonna dell’abbondanza, dal Battistero di Firenze, luogo di fondazione spirituale della città, vicino alla colonna di San Zanobi, e in prossimità dell’Ospedale di Santa Maria Nuova.

Bologna

La magia delle parole di “Futura”, uno dei capolavori di Lucio Dalla, ha acceso le luminarie di Natale nel cuore di Bologna, in via D’Azeglio, sotto la causa del noto cantautore scomparso.  A tre anni di distanza dalla prima edizione dell’iniziativa, partita con il testo di “Caro amico ti scrivo”, le parole di Dalla tornano dunque a illuminare la strada dove ha vissuto. Le luminarie saranno messe all’asta e vendute a scopo benefico a favore del policlinico Sant’Orsola.

L’installazione iniziale che riporta il titolo della canzone, “Futura”, è a cura dell’artista Pablo Echaurren. In contemporanea a Bologna si è acceso anche l’albero di Natale in piazza Nettuno. Illuminato un abete bianco di 16 metri, dono del Comune di Lizzano in Belvedere, addobbato con decorazioni di microluci led a luce bianco caldo, avvolte attorno ai rami, e con sfere rosse, oro e bianche del diametro di circa 40 centimetri.  “La luce dell’albero di Natale, nel cuore della nostra città, è un segno di speranza, di resistenza e di fiducia nel futuro”, ha detto il sindaco, Virginio Merola.

Roma

In queste festività a Roma è tornato ad illuminarsi l’albero della centralissima piazza Venezia, conosciuto ormai con il soprannome di ‘Spelacchio’, in ricordo dello sfortunato albero del 2017 rimasto troppo presto senza foglie e secco.  Quest’anno l’abete, alto oltre 23 metri, è illuminato d’oro e crea un effetto brillantezza che ha colpito favorevolmente tutti i romani. Per illuminare l’albero sono state installate 100mila luci a led e 800 sfere. Anche via del Corso, meno frequentata del solito e senza turisti, è illuminata con un lunghissimo tappeto di luci che crea l’effetto cielo stellato. Anche i negozianti dei più prestigiosi marchi di abbigliamento del cosiddetto ‘Tridente’, tra via dei Condotti e piazza di Spagna, non hanno rinunciato all’illuminazione natalizia seppur sottotono rispetto agli scorsi anni. 

Molto affascinanti le luminarie allestite tra via del Babuino e via Margutta, dove le storiche botteghe d’arte e di artigiani sono illuminate da grandi e luminose stelle. E il Campidoglio in queste feste in periodo di pandemia per sopperire alla mancanza delle storiche bancarelle di Piazza Navona, che da sempre caratterizzano il periodo natalizio nella capitale, ha deciso di illuminare con speciali effetti di luce le tre fontane della piazza. Le sculture delle fontane si colorano di blu regalando ai passanti un piacevole effetto visivo accompagnato da una colonna musicale. 

Cagliari

La città di Cagliari si illumina per le feste. Nelle vie dello shopping, nei vicoli del centro storico, le luci colorate e intermittenti cercano di rendere meno triste il Natale ai tempi del Covid. Spicca il palazzo de La Rinascente, nella centrale via Roma, all’angolo con il Largo Carlo Felice, coperto da una cascata di luci bianche che arrivano a lambire i portici, comunque affollati nonostante l’emergenza sanitaria. Così come sono coperte dalle luminarie le strade dei negozi dalla via Manno a via Sonnino, passando per via Alghero e via Paoli.

In piazza Garibaldi è stato allestito un albero di Natale stilizzato un po’ triste, ma coloratissimo e risplendente. Il Comune ha speso 300.000 euro per addobbare la città, non senza causare qualche polemica da parte di chi avrebbe preferito che i soldi fossero stati destinati ai più bisognosi in questo momento di crisi. Ma la maggioranza dei commercianti sembra aver sposato la scelta del Comune perché in un momento di difficoltà le luci di Natale rappresentano pur sempre un “segno di speranza di una città che non si vuole fermare”.

Bari

Il contributo di grosse aziende e quello dei piccoli commercianti ha portato in diversi quartieri di Bari le luminarie, simbolo resistente di un Natale per forza di cose diverso dal solito. Le norme anti-Covid sui divieti di assembramento hanno fatto saltare la tradizionale festa per l’accensione del grande albero di piazza del Ferrarese nel centro storico, solitamente illuminato nel giorno della festa di San Nicola, ma la cerimonia si è spostata on line, con una diretta facebook effettuata dal sindaco Antonio Decaro dopo le 22 del 6 dicembre dalla piazza insolitamente deserta.

“Facciamoci forza e facciamolo insieme a tutte quelle persone che sono in ospedale per quelle che non ci sono più alle quali abbiamo non abbiamo potuto portare neppure l’ultimo saluto – ha detto Decaro – Non siamo i soli, forza perché l’anno prossimo festeggeremo il Natale come abbiamo sempre fatto”. L’illuminazione dell’albero di Bari Vecchia è stata realizzata grazie all’Amgas, che ha addobbato con le luminarie anche i vicoli del borgo, nei quali sono comparse scritte luminose come “famiglia”, “amicizia”, “comunità. Un altro grande albero è stato allestito sul lungomare dall’azienda Megamark mentre nel quartiere Libertà sono stati i commercianti a contribuire alla realizzazione delle luminarie e di un grande albero in piazza del Redentore. Gli addobbi sono comparsi anche sulle vetrine di bar e ristoranti, riaperti fino alle 18 dopo che la Puglia è passata da regione arancione a gialla, e sui numerosi gazebo installati a Bari Vecchia e nel quartiere murattiano, dove si concentra il passeggio e dove i negozi sono presi d’assalto per la corsa ai regali.

Napoli

La città tarda a mostrare il suo volto natalizio. Dal Comune trapela la volontà di abbellire comunque qualche via con un angolo di luci, ma non ci sono ancora scelte definitive, e i commercianti delle arterie principali della città non si sono ancora mobilitati. Restano iniziative singole di decorazione di negozi e bar. A San Gregorio Armeno, la via dei pastori, c’è solo una esile collana di fili di piccole lampadine, quelle stesse che decorano via Speranzella, una delle più conosciute nei Quartieri Spagnoli, un tempo affollata di turisti per le sue trattorie e pizzerie e per le piccole botteghe artigiane.

L’unica istituzione cittadina ad aver dato il via ufficiale al Natale prima dell’Immacolata è la Camera di Commercio, che ha sede nella centrale piazza Bovio. Uno splendido abete luminoso è al centro della sala delle Grida, e un altro, altrettanto riccamente decorato, è stato allestito e acceso davanti l’ingresso principale dell’ex Borsa. Al Vomero, quartiere collinare della città, un abete è in fase di decoro al centro della galleria commerciale Vanvitelli. Mancano ancora le ghirlande di luci sulla facciata del Municipio, nell’omonima piazza, e anche piazza del Martiri e via Chiaia, tradizionali mete dello ‘struscio’ (passeggio elegante, ndr) e dell’acquisto di beni di lusso e golosità, si presentano spoglie. Manca anche l’albero al centro della Galleria Umberto I, noto alle cronache sia perché decorato dalle lettere dei passanti con i desideri di Natale, sia perché puntualmente rubato e ritrovato dalle forze dell’ordine ogni anno.

Catanzaro

Il capoluogo calabrese si sforza di preservare la magia delle festività natalizie e di lanciare un messaggio di fiducia e di speranza nel futuro nonostante un’atmosfera ovviamente più dimessa del solito a causa delle limitazioni in vigore per evitare la diffusione del coronavirus. Anche quest’anno, infatti, l’amministrazione comunale guidata dal sindaco Sergio Abramo ha proceduto ad esperire e completare la gara per le luminarie che tradizionalmente illuminano Corso Mazzini, il corso principale nel centro storico della città: anche in concomitanza con la riapertura di buona parte dei negozi, già dal primo dicembre le luci si sono accese nel tratto che va da Piazza Matteotti a Bellavista.

Illuminato anche il Cavatore, monumento simbolo del capoluogo calabrese. Per incentivare ulteriormente i catanzaresi a frequentare il centro storico e a sostenere le tante attività commerciali presenti, inoltre, l’amministrazione ha anche predisposto, fino al 6 gennaio, il parcheggio gratuito nelle le strisce blu su Corso Mazzini e su altre strade tradizionalmente frequentate dai cittadini per gli acquisiti natalizi. Inoltre, nel più ampio programma dell’amministrazione mirato ad agevolare la mobilità, è stata disposta la gratuità della funicolare tutti i giorni, dalle 17 alle 21, fino al 31 dicembre.

Palermo

La città si illumina non dell’ungarettiano immenso, ma di relativa bellezza. Ed è già qualcosa, considerato il momento. Forme illuminate, giochi di luce, stelle e geometrie accese su un paesaggio che in serata, intorno alle 22, quando è l’ora di tornare a casa e non c’è pressoché nessuno, diventa quasi metafisico. Filari accesi nel cuore della città. Via Libertà, piazza Castelnuovo, con i suoi cavalli in cima al Politeama, pronti alla battaglia, forgiati in bronzo per resistere alla intemperie di ogni tempo; corso Ruggero Settimo, la multiculturale via Maqueda. E soprattutto l’imponente e abbagliante Teatro Massimo, con i suoi placidi leoni, le colonne ricoperte di luce e migliaia di stelle di Natale al centro della grande scalinata. Un’onda rossa carica di incerte ma ostinate e ambiziose promesse. Come l’ammonimento scritto sul frontone del teatro: “L’arte rinnova i popoli e ne rivela la vita. Vano delle scene il diletto ove non miri a preparar l’avvenire”.

 

Vedi: Il Natale al tempo del Covid
Fonte: cronaca agi


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