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Il mondo (e l'amore) finto costruito da un Cirano che vive sui social

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La Cirano è un’agenzia immobiliare che offre anche insoliti servizi: affitta locali alle coppie clandestine e costruisce nei dettagli vite grandiose e fasulle per chi vuole fare colpo sulla persona amata o sul partner occasionale. Con un auricolare comandato a distanza, la Cirano suggerisce le parole giuste ai clienti più imbranati.

Attraverso i social media studia i gusti dell’amata, i libri, i film, la musica, i viaggi, perché il cliente sappia parlare di tutto quel che le piace. L’agenzia assolda comparse che riconoscono il cliente per strada e gli chiedono un autografo sotto gli occhi meravigliati della partner oppure, su richiesta, aggrediscono la coppia e si lasciano malmenare e mettere in fuga dall’eroe. Gattini infreddoliti compaiono sui marciapiedi al passaggio dei due, pronti per essere salvati. E se finalmente la scintilla scocca, l’agenzia prepara la garçonnière perfetta in un attico, una villa, ovunque il cliente desideri. A chi ha poco tempo o pochi soldi, la Cirano propone pacchetti già pronti, copioni già scritti e messi in scena da decine di impostori.

“La Cirano” romanzo di Andrea Bellati, ExCogita editore, 204 pagine, 15 euro

Il protagonista, Vasilij, Vassi per gli amici, gestisce la Cirano e la vita sentimentale degli altri ma non ne ha una propria. Si è specializzato a inventare, ad allestire di volta in volta set inediti dove mettere in scena film diversi in cui anche un cretino a un timido cronico possono assumere  per una sera i panni e le sembianze di un genio o di un seduttore seriale. Un mondo finto, artificiale, che nasce e funziona nella metropoli (nella storia è Milano ma potrebbe essere Europa, in una qualunque grande città fuori dall’Italia) dove le relazioni, umane, sessuali, affettive perfino, si consumano in incontri frettolosi nel “secondo giorno”, quella fessura nel tempo che il lavoro, il business, la carriera lasciano aperta dentro uno spartito che non prevede pause.

Vassi, che per vivere intesse frottole, scopre però, quasi per caso, di essere stato tenuto all’oscuro di una vicenda che lo riguarda. La sua cerchia familiare ha costruito negli anni una trama, fatta di silenzi e di menzogne, per proteggerlo e nascondergli una terribile verità sulla sua vita. Come se anche per lui fosse stato scritto un copione, per fargli interpretare un’altra parte. Quando ne viene a conoscenza, sconvolto, inizia una ricerca che lo porta altrove, a Gela, più vicino all’Africa che all’Europa.

Lì, in un contesto urbano e sociale del tutto diverso da quello in cui è abituato a muoversi  le relazioni che stabilisce non hanno bisogno di finzione per esistere, il calore, l’umanità spessa della gente di Sicilia che incontra lo aiutano a demolire tutte le certezze di cui si era circondato. Vasilj, nelle sequenze finali della storia, toglie la maschera e si mostra autentico, nella consapevolezza del dolore, nei sentimenti e nel desiderio di una vita più vera.

Andrea Bellati, 47 anni, biologo, al suo romanzo d’esordio, da molti anni si occupa di divulgazione scientifica e formazione ambientale. Regista, documentarista, conferenziere, scrive spettacoli di teatro scientifico. Un molosso dall’animo raffinato e gentile che riesce a interpretare con rigore tutti questi ruoli senza perdere l’aria da ragazzo scapestrato. Che vien fuori ogni tanto nelle pieghe del racconto, con la sua corporeità, l’annusare gli odori della vita, riconoscerli e interpretarli come un esperto rabdomante.
 

Vedi: Il mondo (e l'amore) finto costruito da un Cirano che vive sui social
Fonte: cultura agi


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