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Il M5s reagisce al caso Venezuela: "Basta fango". E torna a discutere sul Congresso

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AGI – “Fake news”. “fango”. “Adesso basta con le menzogne”. Il Movimento 5 stelle reagisce con forza alla “falsa notizia” dei presunti finanziamenti dal Venezuela. Un caso che non sembra fare alcuna paura – forte la smentita di Davide Casaleggio – ma in M5s si discute.

La linea politica è unanime, e la riassume Vito Crimi: “Da sempre provano a gettare fango sul Movimento e su Gianroberto Casaleggio. Anche questa volta non riusciranno a fermarci, a trascinarci in una polvere fatta di menzogne”, tuona il capo politico. “I partiti che oggi starnazzano dovrebbero solo tacere: gli scheletri nei loro armadi li conosciamo tutti. E quelli, al contrario di queste bufale, sono veri”.

Stati Generali o Congresso

E sono gli stati generali, o il ‘congresso’, come qualcuno si spinge a chiamarli, il tema del momento. È di ieri lo ‘scontro’ a distanza fra Beppe Grillo, co fondatore di M5s, e Alessandro Di Battista, ex parlamentare M5s che ha ‘liquidato’ con un “amen” la bacchettata, dicendosi d’accordo con Grillo sulle questioni fondamentali che mettono in gioco i valori dei 5 stelle. Rinviato a causa della pandemia, il confronto interno, annunciato da Luigi Di Maio, si potrebbe tenere in autunno – finanziaria permettendo – anche se c’è chi, in M5s, invoca prima uno scambio di vedute.

Intanto, su un’eventuale scissione, tutti frenano: “Non se ne parla nemmeno. L’avremmo fatta prima”, si risponde in casa M5s. Ma tant’è. “Le parole di Grillo dopo tanti mesi di silenzio avranno l’effetto di ricucire un dialogo fra Dibba e Di Maio”, spiega una fonte qualificata. Gli Stati generali del Movimento servono a fare chiarezza sul futuro e sui temi da individuare, viene spiegato. Ma, dietro, c’è anche la scelta su chi deve fare che cosa, si osserva.

L’ala Governista

Anche nell’ala governista, l’idea di un confronto su regole, tematiche e protagonisti, non dispiace. “Siamo per la realpolitik, e non per le nomine o le poltrone”, viene osservato. Il Covid ha azzerato la possibilità di una convention pre-estiva, ma non si può rimandare di emergenza in emergenza, viene osservato.

Intanto, c’è chi nota che le mosse di Di Battista e di personaggi noti come l’ex ministro Barbara Lezzi, vorrebbero spingere il Movimento sempre piu’ su posizioni ambientaliste e terzomondiste. Il tema non è l’ideologia, viene replicato, ma il merito, sulla scia dei valori M5s.

Viene ricordato che un politburo avrebbe l’obiettivo di dare piu’ collegialità alle decisioni pur mantenendo la figura fondamentale del Capo politico, come ha detto il viceministro allo Sviluppo, Stefano Buffagni. Diverrebbe l’Ufficio Politico che supervisiona e indirizza le scelte politiche, e farebbe sintesi nel Movimento. Il Capo politico sarebbe anche il Segretario del Politburo a 5 stelle, aveva osservato.

Nel frattempo, una spina nel fianco del Movimento potrebbe arrivare entro fine giugno: una nuova formazione politica che unisca trasversalmente a sinistra e colmi il vuoto lasciato sul fronte ecologista e terzomondista. A quanto si apprende in ambienti parlamentari, è, infatti, il progetto a cui si sta lavorando, con capo fila ma non solo, l’ex ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti.

Un manifesto, cui poter apportare le firme di una galassia di persone disposte a proseguire lungo questa strada, potrebbe nascere prima del 29 di questo mese. A partecipare ci sarebbero ex M5s, ma anche esponenti che vanno da Leu al Pd, senza cambi di casacca. “Tutto, tranne qualcosa di ‘radical chick'”, viene spiegato dai promotori. Poche settimane fa, online, l’ultimo confronto con oltre circa cento persone.

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Fonte: politica agi


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